De Laurentiis torna a parlare al Passpartout Festival di Asti e le sue parole, come al solito, prestano il fianco a molte polemiche. Gli elogi alla Napoli “Capitale” ben presto demoliti dalla discutibile affermazione “impiego 5 ore per arrivare a Reggio Calabria e rischio la vita perché dai ponti mi tirano i sassi”. Forse il Patron azzurro avrebbe fatto meglio ad informarsi considerato che tali avvenimenti sono concentrati tutti nel centro nord ad eccezione di tre casi registrati nel foggiano, nel brindisino ed a Matera. Discutibile anche la frase nella quale il Presidente del Club partenopeo dice che, riferendosi a Maradona, che “la fortuna e la sfortuna è che lo abbiano avuto i napoletani”. Francamente non vedi lati sfortunati, Diego a Napoli era il Re indiscusso ed i suoi problemi con la droga erano nati a Barcellona ma, forse, a quei tempi, De Laurentiis il calcio lo seguiva poco. Ad Adl umilmente consiglio di approfondire le sue conoscenze sulla storia del calcio Napoli, specialmente se vuole farci una serie televisiva: al Presidente ricordo che la SSC Napoli assunse tale denominazione nel giugno del 1964 e non come dice lui nel 1926 e, tra l’altro, fu la prima società di calcio ad assumere la veste giuridica di Società per azioni sotta la gestione di Roberto Fiore. L’autocelebrazione nell’avere smascherato Blatter e Platini deve essere uno sprono per Adl per smascherare anche chi, nell’ombra, fa il bello ed il cattivo tempo nel calcio italiano. Peccato solo che, nella lunga intervista, De Laurentiis non abbia spiegato ai tifosi azzurro cos’è successo nell’ultima gara di campionato con il Verona.
Di seguito il link con l’intervista integrale ad Aurelio De Laurentiis:
https://www.facebook.com/watch/live/?v=837180400516292&ref=watch_permalink