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DAINO: “AVER GIOCATO TANTO TEMPO SENZA I TIFOSI, PER UNA SQUADRA COME IL NAPOLI, HA INCISO NEGATIVAMENTE”

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Daniele Daino, ex calciatore del Napoli, ha parlato della stagione degli azzurri ai microfoni di 1 Station Radio:

Sulla stagione del Napoli: “Aver giocato tutto questo tempo senza i propri supporters, al Maradona, per una squadra come gli azzurri, può avere inciso in maniera negativa. La spinta del pubblico è importante, magari non nelle partite di cartello, nelle quali le motivazioni sono facili da trovare, ma nelle gare contro le piccole. I tifosi partenopei sono il dodicesimo uomo in campo, e il risultato, in partite come quella contro il Cagliari, con la gente sugli spalti, sarebbe stato diverso. In quel gol subito con i sardi, ci sono degli errori, un ritardo nella chiusura soprattutto, e in quei minuti lì l’attenzione deve essere ai massimi livelli. È stato un peccato perché quei tre punti erano fondamentali per il Napoli in chiave Champions. Dalla sua, la squadra di Gattuso, ha un calendario favorevole che lascia ben sperare. Nella stagione degli azzurri, i tanti infortuni hanno pesato. Difficile ottenere risultati contro le sette squadre più importanti di Serie A, le quali rose sono ampie, quando perdi giocatori fondamentali come Mertens e Osimhen”.

Su Gattuso: “Il mio giudizio sul suo operato è molto positivo, ho giocato e Napoli e conosco le pressioni della piazza. Riuscirà a lottare per la Champions fino alla fine, nonostante i problemi avuti. Post Rino? Si possono fare tanti nomi di allenatori che stanno facendo bene in altre piazze, ma bisogna capire le intenzioni della società: se vorranno ottenere un risultato subito, si dovranno fare scelte importanti, se, invece, vorranno dare continuità ad un progetto, dovranno dare fiducia ad un allenatore che sicuramente avrà bisogno dei suoi tempi per mostrare il suo metodo di gioco e di lavoro. Non è detto, però, che Gattuso vada via, anche se dubito posso restare”.

Sul futuro della panchina azzurra: “Da quello che ho sentito, il Napoli ha bisogno di un allenatore concreto, che abbia un buon bagaglio di esperienza, servirebbe uno tipo Allegri, che sa assorbire le pressioni, che sa valorizzare la squadra. Hanno provato con Carlo Ancelotti, allenatore di caratura internazionale, ma di animo pacato, e non ha portato risultati. All’ombra del Vesuvio serve un allenatore sanguigno, con grinta, uno come Gattuso, ma anche uno come Juric e De Zerbi. Alla fine, deciderà chi è sopra le parti: il presidente De Laurentiis”.

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