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AI MICROFONI SKY GATTUSO SI ASSUME LE COLPE

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 Gattuso ai microfoni Sky: “A me della prestazione dei singoli giocatori non interessa, non mi sofferma sull’errore personale. Abbiamo fatto tutto noi. Ci siamo fatti male da soli, abbiamo creato. Io devo pensare al mio orticello. Quando arriva la partita importante succede sempre un qualcosa, noi dobbiamo alzare l’asticella anche in questo. E’ un problema mio, sono io che non riesco a far interpretare le partite in un certo modo. Ognuno di noi, io per prima, deve prendersi le sue responsabilità. Bisogna stare sul pezzo, non stare a giudicare. Il primo responsabile sono io. Bisogna starci con la testa, ci manca un qualcosa, quella cosa di arrivare alle partite con l’occhio diverso. Pensiamo che solo con la tecnica, il giocare bene possiamo vincere. E’ da tempo che succede. Questa squadra la guido io, le scelte le faccio io. Ci sono cose che non mi piacciono, su cui batto da mesi. Vedo atteggiamenti che non mi piacciono e mi rimangono dentro, mi fanno stare male. Bisogna aggiustare quest’aspetto il più presto possibile”.

Ha visto l’episodio Ibrahimovic-Koulibaly? Che idea s’è fatto? “Non voglio parlare, non lo so. In tv sembra una gomitata alla Mike Tyson, se vedi anche la smorfia… Ma non dobbiamo pensare a questo, dobbiamo pensare a ciò che dobbiamo fare, sempre col coltello tra i denti”.

Questo Milan punta tutto sul suo amico Ibrahimovic. “Resterà sempre un mio amico, abbiamo condiviso cose importanti. Il Milan crede fortemente in Ibrahimovic, tutto ciò che fanno i compagni di Ibra lo fanno al 100%. E’ più forte adesso che 10-12 anni fa. Loro fanno tutto col veleno, non è la squadra più forte. Noi abbiamo giocato diverse palle bene, ma bisogna fare un passo avanti nella mentalità. Tante volte vogliamo fare troppo i professori. Io sto dicendo cose giuste perché me le sento dentro. Bisogna dirsi le cose in faccia tante volte, non pensare che tutto vada bene”.

Problema atteggiamento fin dall’inizio? Dopo 5′ Koulibaly ha passeggiato in un rientro. “Oggi l’avevano preparata per non far giocare Koulibay e far giocare Manolas. Ci sono tanti episodi. Non è solo Koulibaly, bisogna ragionare da squadra. Abbiamo vinto quando abbiamo giocato col coltello dai denti. Non dobbiamo pensare all’io, ma al noi. Tante volte ho questo sensazione, pensiamo troppo all’io”.

Perché succede questo? “Non è un rilassamento, è una mentalità che ci portiamo dietro da tanto tempo. Per questo dico che il primo responsabile sono io. Bisogna stopparle subito queste cose qui, ma a volte si va anche alla ricerca di dialogo perché è dovere di un allenatore”.

Ti è mancato Osimhen? “Io ho una mentalità totalmente diversa da quando giocavo. Sono giovane, voglio far giocare le mie squadre. Ma non posso accettare che nei momenti di difficoltà la mia squadra non abbia il coltello tra i denti. Voglio vedere i ragazzi giocare da squadra, ci sono diversi episodi. Gli atteggiamenti li vedete, a volte facciamo i professori che la palla non arriva bene oppure restiamo lì con l’arbitro. Se oggi analizziamo la partita, il Napoli ha fatto quello che doveva qualitativamente. Ma la qualità non basta, serve qualcosa in più. Poi il discorso Osimhen e altri discorsi vanno bene, ma io ho capito qual è il punto della questione. Bisogna cominciare a pensare con una testa sola, non con tante teste”.

 

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