Nel marasma generale e tra le tante opinioni sul ricorso pendente degli azzurri avverso la sconfitta decretata a tavolino dal Giudice sportivo e confermato in appello dalla corte di giustizia federale, un parere certamente qualificato è senza dubbio quello del dottor Catello Maresca, Sostituto procuratore generale di Napoli. Allora come andrà a finire questo tormentato braccio di ferro tra il Napoli e la FIGC? ” L’esito dell’appello non mi ha meravigliato – esordisce il dottor Maresca – per me era abbastanza scontato così come credo sia scontato il verdetto del Collegio di garanzia del CONI. Qui non si sta giudicando se far disputare o meno Juve-Napoli ma credo di poter dire che si tratti più di un braccio di ferro tra ordinamento sportivo e quello ordinario. È chiaro che la giustizia sportiva cerchi di prevalere sulle norme statali mantenendo la propria autonomia. La violenza verbale della sentenza di Sundulli fa capire che sotto ci sono tante cose non dette, forse si vuole colpire il Napoli per un comportamento che loro ritengono essere stato attuato per aggirare il protocollo. Purtroppo penso che questa è una partita che non si disputerà mai anche perché la sentenza della Corte di Cassazione n. 160/2019 pone un limite al TAR nel giudicare sui provvedimenti della giustizia sportiva, stabilendo che il giudizio possa avere solo funzione risarcitoria. Con i paletti posti dalla Cassazione adesso diventa tutto più complicato”.
