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TEGOLA PER LE SOCIETÀ: IL GOVERNO METTE A RISCHIO GLI SGRAVI FISCALI

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Il decreto legge n. 34/2019 noto con il nome di “decreto Crescita”, prevedeva, tra l’altro, che venisse tassato – a fini Irpef – solo il 70 per cento del reddito di lavoro dipendente prodotto in Italia da lavoratori residenti all’estero (da almeno 5 anni) che trasferiscono la residenza nel territorio dello Stato. Per questi lavoratori erano però fissate delle condizioni. Una in particolare (art. 16 co.1 lett.d)) stabiliva che erano inclusi in questa agevolazione solo i lavoratori che ricoprivano “ruoli direttivi” o che erano “in possesso di requisiti di elevata qualificazione o specializzazione” prevedendo inoltre una deroga per i redditi degli sportivi professionisti rimpatriati: per loro la detassazione è al 50 per cento, e non del 70 per cento.

Il vantaggio per le Società di calcio, in considerazione degli elevati mporti degli stipendi dei calciatori, rappresenta un notevole contributo sia in termini di risparmio fiscale che di maggiore concorrenza nei confronti degli altri Club europei. Ma tale vantaggio, è stato sospeso dall’Agenzia delle Entrate in quanto per rendere operativo il disposto legislativo occorreva un decreto attuativo che il Governo non ha mai emanato rendendo, di fatto, illegittimo il provvedimento. Adesso per consentire alle società di poter usufruire degli sgravi, per altro già utilizzati, occorrerà entro il 21 febbraio prossimo il decreto attuativo altrimenti inClub non solo non potranno più usufruire degli sgravi contributivi previsti (il 50%) ma saranno addirittura costretti a rimborsare gli sgravi già utilizzati che, in assenza del decreto attuativo, sono divenuti illegittimi.

 

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