Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, ha commentato la vittoria degli azzurri del match di questa sera contro l’Empoli in conferenza stampa:
La portate a casa con la forza di una grande squadra? “Così vince chi vuole veramente i tre punti. L’importanza dei tre punti è in base al dove vuoi arrivare e una partita così la devi vincere. Secondo me avremmo fatto gol aldilà del rigore, per me netto. La partita è stata complicata, loro sono una squadra tosta allenata bene. Sofferta ma meritata”.
Questa partita diciamo che puzzava. Dal punto di vista della pazienza, è un’altra caratteristica di questo progetto? “Bellino il termine, se mi dà il permesso lo riuso. Sono d’accordo, la squadra non si è fatta travolgere dal nervosismo, sono rimasti ordinati e lucidi per farla girare più velocemente, che è quello che bisognava fare. Poi gli devi passare di sopra con le caratteristiche individuali. Queste squadre qui vengono a giocare la partita del campionato contro il Napoli, se fanno risultato diventa una cosa eccezionale, e vogliono più attenzione possibile”.
L’alternanza sta diventando fondamentale? “Non lo so, secondo me l’addizione delle qualità di 22 giocatori valgono di più dell’addizione di 11. Se non lo imparano faccio così lo stesso, non c’è problema. Si farà una spartizione dei meriti in fondo. Io li tengo in considerazione tutti il calcio è cambiato, si rigioca sabato alle 15… anche 4 o 5 ore in più possono essere fondamentali, da qui a sabato alle 15 qualcuno non recupera. Probabilmente alcune scelte le sbaglio così come sbagliano tutti ma si spera che quello che si mette vada ancora meglio”.
Solo 3 gol subiti nelle ultime 6. Quanto merito c’è di tutta la squadra? “Secondo me è la fase offensiva, se li porti in giro per il campo come oggi e li ammucchi, quando perdi palla e sei feroci loro non trovano il tempo di distendere il loro sistema e diventa più facile andarla a riprendere. Se non li attacchi subito giocano nei tuoi interspazi e diventa tutto più difficile. Non è la disponibilità alla difesa, è il fatto di tenere troppo palla come nel caso della loro unica situazione pericolosa”.
Stava pensando ad altre soluzioni? “Si dopo 10 minuti avrei messo Simeone. Certo perdi un po’ di equilibrio e poi possono avere qualche occasione in più in ripartenza. Simeone è arrivato per ultimo, non ho mai sperimentato Osimhen e lui insieme. L’aggiramento sicuramente diventa più difficile, ti manca l’uomo nel mezzo”.
Sul ‘modello Spalletti’: “Non so rispondere, penso di non essere quello che ha detto”.
Sulla consapevolezza della squadra: “Secondo me son migliorati in tantissime situazioni. Una delle ultime, che ho citato spesso, è l’andare alla ricerca di un centrocampista più fisico e quest’anno siamo migliorati anche lì, e non perché si è cambiata la squadra ma perché loro a furia di parlarne ci hanno messo mano da soli. Questo atteggiamento è quello che ci vuole per qualsiasi situazione. È un passo importante in avanti che fa capire le intenzioni della squadra”.