Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match contro il Cagliari:
Quanto si sta divertendo? “Questo l’avevamo già detto, ad essere noi si sta bene, ve lo assicuro, anche da parte dei giocatori, e ci sentiamo avvolti da questo affetto dei tifosi. Poi sappiamo che ci sono dei momenti in cui si possono fare più punti ed altri meno, la viviamo con equilibrio. Non ci nascondiamo da tempo, il discorso andrà a finire lì anche oggi, però quello dei candidati alla prima posizione è un condominio di 7 squadre e noi vogliamo assumerci il peso dei nostri millesimali, ma non vogliamo le quote degli altri, sono le stesse per tutti. Poi ci sono momenti migliori e peggiori, dobbiamo essere pronti a tutto”.
Si associa sempre il Napoli all’allenatore. Questo è già il suo, come lo era di Benitez o Sarri, ma per idee e conoscenze, quanto è già il suo Napoli e quanti margini ci sono? “E’ un onore accostare il mio nome a quelli citati, ve ne siete dimenticato pure qualcuno. Non è solo il Napoli di Gattuso, di Sarri, ma anche di Ancelotti e Benitez che ci hanno messo mano nel formare la rosa. È chiaro che poi bisogna saper organizzare le cose, ma in questa organizzazione come qualità sono comprese le qualità ed il talento dei giocatori. È facile chiedergliele, altrimenti non farebbero parte di questo gruppo. Hanno raggiunto un livello alto per essere qui”.
Sul Cagliari di Mazzarri: “Io lo conosco bene, c’è un km di differenza tra me e lui, c’è un ponte che ci divide. Ci conosciamo bene, quella stretta di mano lì è solo un gioco confidenziale tra amici. Mi aspetto un Cagliari organizzato, lui sa organizzare le squadre, voi lo conoscete, domenica non ha fatto una grandissima partita, ma la precedente con la Lazio hanno dimostrato già quello che il tecnico chiede e cosa vuole. Ci vorrà il nostro massimo, in un contesto di squadra, non bastano a volte le qualità individuale contro squadre organizzate e che giocano con blocchi compatti”.