Nel febbraio del 2010 il Presidente della FIGC Abete faceva il seguente annuncio per le bestemmie in campo: “l’arbitro può sanzionare con il cartellino rosso un comportamento del genere. Se tale comportamento non verrà rilevato dal direttore di gara, sarà possibile intervenire attraverso la prova tv con una sanzione successiva”. Ma le norme, si sa, non vengono sempre applicate e non sempre gli arbitri hanno un buon udito, Massa a Milano ci ha sentito bene con Insigne mostrandogli il rosso, Calvarese, invece, a Parma non ha udito la bestemmia di arrivata chiara e forte durante la diretta tv con il portiere bianconero che rivolgendosi a Portanova diceva: “’Porta, mi interessa che ti vedo correre e stare lì Dio c**e a soffrire eh, il resto non me ne frega un c***o”. Parole udite in campo ed in televisione ma non sentite ne da arbitro, collaboratori, quarto uomo ed ispettori e che la procura federale non ha voluto prendere in considerazione nemmeno attraverso la prova tv come previsto dal regolamento. Questa ennesima svista a favore della società bianconera si va ad aggiungere alle tante distrazioni arbitrali che vanno sempre in una direzione con il Var che si accende ad intermittenza a seconda delle esigenze. E che dire, poi, dell’imbarazzante presa di posizione della FIGC davanti alle indagini della procura della Repubblica di Perugia che sta indagando sull’esame truffa di Suarez e che, ormai, vede venire fuori in maniera forte il coinvolgimento della Juventus senza che la procura federale della FIGC si sia degnata di chiedere informazioni e documentazione al riguardo. E così il calcio continua a perdere credibilità e la convinzione che calciopoli non sia finita si fa sempre più spazio tra i tifosi.