Che rapporto hai avuto con Maradona?
Non sono mai riuscito a vederlo dal vivo perché non riuscivo mai a trovare i biglietti, il San Paolo era sempre esaurito. Il rammarico più grande e non aver potuto dire ai miei figli di aver giocato contro Maradona, sicuramente avrei preso due tunnel ma sarebbe stato comunque bello poterlo affrontare. Diego non è morto specialmente qui a Napoli. Ho avuto modo di conoscerlo e di fare qualche cena con lui, lo avevo sentito, qualche settimana fa in occasione del suo compleanno quando ci ringraziò per gli auguri. A Napoli se si fa un sondaggio su chi è più conosciuto tra San Gennaro e Maradona, vince Diego e questo ti fa capire cosa rappresenta per la città”.
Come avete vissuto questo dramma: “Già ieri sera, quando abbiamo lasciato lo stadio per andare in albergo, l’atmosfera era particolare, la gente ci applaudiva ma era come se applaudissero Diego. I ragazzi erano scossi, tanti di loro lo avevano conosciuto. Penso che in questo momento dobbiamo onorarlo come dobbiamo onorare la maglia. Per me è sempre stato un qualcosa di straordinario, faceva delle robe impossibili, aveva una grande esplosività ed elasticità”.