Il tecnico del Venezia Paolo Zanetti:
“La situazione della squadra è buona, ovviamente chi è reduce dal Covid ed è rientrato in settimana ha meno minuti nelle gambe, questo in quanto i giocatori in questione non si sono potuti allenare a dovere.
Rispetto alla partita d’andata, giocata ad agosto al Maradona di Napoli, siamo cresciuti, così però come sono cresciuti molto anche i nostri avversari. Ci troveremo d’innanzi una grande squadra con dei numeri importanti, una formazione che definirei meravigliosa sia per il talento di cui dispone, sia per il gioco che riesce ad esprimere.
Quello che ho chiesto alla mia squadra è di rimettere in campo la voglia e la determinazione che ho visto nel match contro l’Inter. Questo si può ottenere approcciando la gara con grandissima umiltà, in quanto ci troveremo davanti una delle migliori squadre d’Europa.
Abbiamo ad oggi più esperienza nella massima serie, e questa è una cosa che conta non poco nelle dinamiche di una partita. Noi dobbiamo andare in campo con una mentalità che sia un insieme di coraggio e sacrificio, un atteggiamento dunque che sia funzionale ad esprimere il nostro gioco senza paura, così come al sacrificio nel caso in cui ci sia da stringere i denti per portare a casa il risultato. Se riusciremo a mettere in campo queste cose in contemporanea, saremo, come già altre volte abbiamo dimostrato, degli avversari ostici per chiunque.
Noi abbiamo preparato la partita con una strategia ben precisa come al solito. L’aspetto dell’equilibrio è in questo caso fondamentale, nel senso che non possiamo pensare esclusivamente alla fase offensiva, o a quella difensiva, perché in entrambi i casi andremo in contro ad una sconfitta. Per tale ragione dovrò scegliere degli interpreti che mi garantiscano le due fasi, e che allo stesso tempo siano in grado di attaccare negli spazi una squadra come il Napoli che verrà qui per giocare all’attacco, e che presumibilmente dovrà per tal ragione necessariamente sbilanciarsi. Noi non abbiamo mai fatto partite sulla difensiva, le barricate non sono nelle nostre corde, e non è nostra intenzione iniziare a farle ora”.