La risicata qualificazione ai 16eaimi di Coppa Italia ai danni di una comprimaria della serie B suona più di un semplice campanello di allarme. Ero stato facile profeta nell’evidenziare le difficoltà fisiche alle quali i giocatori azzurri sarebbero andati incontro scendendo, dopo quasi un mese, dal fresco e dallo scarso tasso di umidità della montagna ai 34 gradi percepiti con un tasso di umidità del 70% che hanno caratterizzato la serata al Maradona in poco meno di 24 ore. Una leggerezza che si stava pagando a caro prezzo e non si capisce ancora il perché di questo ritardato arrivo a Napoli. Le difficoltà fisiche, da sole, però, non giustificano una prestazione incolore e preoccupante con un Conte che a fine gara non ha potuto che evidenziare l’esiguità e le lacune della rosa. Una rosa che manca, tanto per iniziare, di un vero attaccante, laddove ne Raspadori ne Simeone possono definirsi tali. Anche la difesa desta più di una preoccupazione a partire dal portiere che, anche ieri sera a dispetto dei due rigori parati ai più che modesti giocatori del Modena, è apparso insicuro e, come al solito statico, anche sulla conclusione di Palumbo, lenta e prevedibile, che fortunatamente si è fermata sul palo, davanti a lui una linea difensiva con tutti gli interpreti fuori ruolo, a partire da Buongiorno dirottato a sinistra causa mancanza di un giocatore di ruolo e così oltre all’ex granata anche Rrahmani si è dovuto spostare dal centro destra al centro della difesa lasciando il posto ad un Di Lorenzo che, negli anni, ha ampiamente dimostrato grandi difficoltà in marcatura. Per finire passiamo al centrocampo, dove Folorunsho, Cajuste e Gaetano sono stati bocciati da Conte tant’è che contro il Modena, in panchina, non c’era nessun centrocampista. Uno scenario facile da prevedere che, nonostante gli input di Antonio Conte, non sono stati previsti dalla Società, con De Laurentiis che pone i soliti limiti di bilancio all’arrivo di rinforzi e con Manna che stenta a piazzare i giocatori in esubero che non hanno i, gradimento del tecnico. Nel frattempo il campionato bussa alle porte ed il Napoli che scenderà domenica prossima al Bentegodi sarà, inevitabilmente, una squadra incompleta e carente con tutti i rischi che ne derivano.