Terza partita senza reti all’attivo per un Napoli spento, senza idea e fisicamente poco brillante. Se a questo si aggiungono anche le incomprensibili scelte di Conte il quadro è completo ancorché preoccupante. Azzurri sempre in ritardo sulle seconde palle e sovrastati fisicamente dal Bologna per tutta la gara, così come accaduto con il Como, la scorsa settimana, incapaci di essere mai realmente pericolosi, basti ricordare che l’unico tiro nella porta difesa dall’esordiente diciottenne Pessina è arrivato nel primo tempo con una conclusione telefonata da fuori area di Elmas. Un Napoli senza idee, in preoccupanti condizioni fisiche e con tanti infortunati paga dazio anche per le scelte di Antonio Conte che colpevolmente persevera su un Di Lorenzo disastroso e su un Politano visibilmente in difficoltà fisiche. A lasciare perplessi anche i cambi tardivi di Conte, a venti minuti dalla fine e con la squadra già sotto di due reti, cambi che davano maggiore vivacità alla manovra azzurra anche se ormai era troppo tardi. Incomprensibili, invece, i cambi al 77’ di un Olivera, rivelatosi praticamente inutile, al posto di Gutierrez , e di Juan Jesus per il deludente Buongiorno. A preoccupare ancora di più la sorta di rassegnazione che si leggeva sui volti dei calciatori azzurri e su quello dello stesso tecnico partenopeo, rimasto silenzioso ed impassibile ad assistere alla sconfitta della sua squadra. Difficile trovare adesso le soluzioni a tutti i problemi che attanagliano il Napoli, dalla condizione fisica, ai continui infortuni muscolari che non trovano ancora una spiegazione logica, alla poche idee in fase di costruzione e ad una produzione offensiva che definire insufficiente appare riduttivo. Occorre, adesso, una veloce presa di coscienza da parte del tecnico sugli uomini che manda in campo mettendo da parte i sentimenti e la riconoscenza e dando spazio a chi è in condizioni da potere scendere in campo e rendersi utile alla squadra.



















