Sarà Valeri ad arbitrare Torino-Napoli. Il fischietto romano ha diretto gli azzurri, tra coppa e campionato, 27 volte con un bilancio di 16 vittore, 4 pareggi e 7 sconfitte. Spesso e volentieri, però, l’arbitraggio di Valeri è stato al centro di accese proteste da parte degli partenopei, ne ricordiamo solo alcuni: semifinale d’andata di Coppa Italia 2016/2017 tra Juventus e Napoli dove vengono fischiati due rigori fin troppo dubbi a favore dei bianconeri mentre viene evitato di indicare il dischetto su di un netto intervento falloso ai danni di Albiol; Napoli-Milan nella seconda giornata di Serie A 2016/2017, vinta dagli azzurri per 4 a 2, con un rigore negato agli azzurri ed una rete dei rossoneri viziata da un fallo su Jorginho, e, nella seconda giornata del campionato 2018/2019, 3-2 a favore dei partenopei con animi accesi quando, al posto di fischiare un netto rigore in seguito ad un fallo su Mario Rui, in area rossonera, Valeri assegna una punizione a favore del Milan. Più vivida nella memoria dei partenopei la sconfitta in casa contro il Milan dello scorso 22 novembre, nella quale l’arbitraggio di Valeri è stato determinante: al 16′ primo giallo a Bakayoko laddove sarebbe stato già generoso fischiare il fallo a favore dei rossoneri; al 51′, dopo che qualche minuto prima Ibra e Koulibaly avevano avuto un’animata discussione a metà campo, lo svedese colpisce con una violenta gomitata il difensore azzurro che crolla a terra senza che Valeri intervenga ne per fischiare il fallo e sanzionare Ibrahimovic e neppure per far soccorrere il giocatore azzurro colpito alla testa, così come prescrive il regolamento. Va anche detto che l’attaccante rossonero carica la gomitata ed ha il pugno chiuso, dettaglio questo non di poco conto visto che Rizzoli nelle sue direttive ha sempre detto che la gomitata con il pugno chiuso è indizio di volontarietà. Questo però, stranamente è sfuggito sia a Valeri che al Var. Giusto il secondo giallo a Bakayoko e stessa sorte sarebbe dovuta toccare a Kessie ma il fallo dell’ivoriano è sfuggito all’arbitro.