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SPALLETTI IN CONFERENZA STAMPA: “SIAMO AD UN BIVIO: VENIRE DIMENTICATI VELOCEMENTE O DIVENTARE DEGLI EROI”

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Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match contro la Lazio:

Sulla sconfitta contro il Barcellona: “La delusione di non essere stati all’altezza di noi stessi. La cosa mi da fastidio. Abbiamo un’identità di gioco che, dall’inizio dell’anno, ci ha dato delle soddisfazioni. Questo gioco però non piò prescindere dalla tanta qualità, se ti viene a mancare durante la partita diventa un boomerang che ti torna addosso. Se non riusciamo a gestire la palla in un certo modo andiamo a fare delle brutte figure. Per quanto riguarda il futuro, ci vedo una bella bagarre. Può diventare una giostra bella e crudele per anime forti. Ci sono molte squadre che posso rientrare nella lotta Champions, ci sono possibilità di apertura della lotta scudetto a diverse squadre. Sono convinto che i miei calciatori daranno tutto, sono abituati così. Per come li ho visto stamani ho capito che riconoscono il momento”.

Chi tene paur nun se cocca ch’e femmene bell. Qual è la paura del Napoli? “Noi non c’è niente che non sappiamo del nostro gioco e dei momenti difficili da superare. Ne ha abbiamo superati diversi e sappiamo che la soluzione è sempre dentro noi stesso. Tra il periodo migliore e quello peggiore ci siamo sempre noi, e tutto dipende ancora da noi. La possibilità di futuro e di riuscire a vincere il campionato. Abbiamo perso delle energie, bisogna ammetterlo, ma dentro la squadra ci sono ancora fonti misteriose che possono darci soluzioni a tante cose. Si va a giocare con fiducia sapendo che questa chance ce la dobbiamo giocare. È l’occasione per far vedere che la nostra forza può andare oltre tutto. Il detto lo conoscevo da Santoro e Baldari”.

Tra lunedì e giovedì sembra che abbiate staccato la spina. Ci sta la stanchezza ma cosa può esserci d’altro? “Qualche difficoltà l’abbiamo avuta, senza stare a ritirarne dentro troppe. Staccato la spina assolutamente no, sono io il generatore della corrente e nessuno mi ha staccato. I due gol subiti hanno coinvolto un po’ tutti dentro questa brutta prestazione.  C’è qualcosa da rivedere. Dipende da quelle che sono state le mie richieste. Se scendiamo sotto una certa soglia di possesso palla e c’è il rischio che ci ritorni addosso. La gestione tattica del secondo gol l’ho chiesta io e anche lo schema sul calcio d’angolo del primo gol. Sono stato io a dire che abbiamo staccato qualcosa, abbiamo perso delle energie e ora siamo davanti ad una partita che può dare tanto. La soluzione è sempre il riuscire a giocare da Napoli, da squadra forte. Entrare in campo a testa alta guardando l’avversario. La differenza di Barcellona Napoli e Napoli Barcellona sta in quei due gol, ma se la si va a rivedere bene, come ho fatto, negli ultimi minuti hanno sbagliato palle molto più facili del gol di De Jong. Può darsi stanchezza finale ma avevano fatto 5 cambi, c’erano uomini freschi. Io nel preparare questa partita mi era evidente che se avessimo fatto come nel secondo tempo avremmo perso. Il responsabile sono io, ho fatto io le scelte, i calciatori le seguono soltanto”.

Sulla guerra: “Non conosco le cause che hanno portato a una situazione così drammatica ma nessun motivo può essere valido per costringere delle persone a diventare profughi e a rischiare di essere schiacciati dalle bombe. Pensare ai bambini costretti a lasciare le loro camerette e ad andare a dormire sotto i ponti fa pensare che non c’è mai alcun motivo per andare a fare una guerra. Bisogna tutelare la vita delle persone”.

Su Osimhen, Lobotka, Lozano ed Anguissa: “Osimhen sta molto meglio, bene dal punto di vista dei 90’ nella partita di domani. Lobotka lo portiamo ma la vedo difficile che parta dall’inizio. Lo valuteremo con calma ma è convocato. Lozano ha detto che si sente molto meglio e pensa che il non operarsi sia stata la scelta giusta. Anguissa ha ancora bisogno di questa settimana per poi andare a valutare con esami clinici l’eventuale ripresa”.

Come si caccia via questo clima di sfiducia? “Voi potete cambiare verdetti ogni partita ma la mia è una valutazione un po’ più profonda in base al percorso fatto. Da dove siamo partiti e dove siamo ora. Sono convinto che i miei possano meritare ancora la mia fiducia e che possano conservare tutta la loro autostima sulle loro capacità. Poi bisogna assolutamente non smettere di lottare, rimanere con una volontà lottatrice. Anche se ho un momento in cui non sto benissimo, dove mi riesce più difficile il possesso palla, devo rimanere aggrappato a quella cosa per mandare la partita su di un certo binario. Rimango fiducioso sulle mie capacità. Dobbiamo rimanere agganciati alla possibilità di dare una felicità che non verrà mai dimenticata dai nostri tifosi. Adesso siamo a un bivio, essere dimenticati velocemente o essere degli eroi”.

Sul giocare contro Sarri: “Probabilmente ha un peso particolare se si vuol rimanere sul fatto che lui ha fatto giocare il Napoli come mai prima. Per i calciatori che c’erano il ricordo ritorna in superficie. Poi però è un avversario che gioca un buon calcio e il Napoli può andarlo a mettere in difficoltà. La soluzione è sempre la stessa, riuscire ad essere il Napoli, riuscire ad essere la squadra che non rinuncia mai. Se si pensa di nascondersi si viene subito stanato”.

È più forte la voglia di prevalere dei suoi ragazzi o l’appagamento del raggiungimento dell’obiettivo Champions? “Assolutamente no, non abbiamo centrato ancora niente. È sempre la stessa strategia. Vincere più partite possibile, sia per un motivo sia per l’altro. L’unico pensiero è mettere nella partita le qualità per portare a casa i tre punti. Parlare di appagamento è una cosa bruttissima, non ci può essere appagamento. Se lo sente De Laurentiis entra dentro e ribalta tutto”.

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