Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match contro il Milan:
Chi sta meglio? “Sono due squadre che stanno bene, che hanno intenzioni sane. Diventa difficile dire chi è avvantaggiato o chi saprà prendersi quell’anticipo sulle giocate. Agli equilibri sono due squadre che stanno poco attente, la voglia di andare a vincere ti lascia spazi. Quelli che gestiranno meglio la palla prenderà il vantaggio. La formazione un pochino l’ho pensata, è il mio lavoro. Faremo come loro, giocheremo in 11”.
Gli esami non finiscono mai. Che tipo di esame è quello di domani? “Io sto andando in pensione, oramai li ho fatti tutti. Devo fare gli ultimi anni, stando attento nel non esagerare. Alla mia età devi andarci piano con le emozioni. Sono due squadre che si assomigliano. Quando ho visto bene il Milan ho visto cose che mi piacciono e che vorrei far fare anche ai miei calciatori. L’anno scorso pioli è stato bravo a tenere unito tutto l’ambiente. Quest’anno sarà ancora più difficile cisto che ora hanno l’esperienza dello scorso anno. Anche loro hanno ringiovanito molto l’anno scorso. Gli vanno fatti i complimenti. Penso che sarà una bella partita. La mia squadra ha fatto vedere l’atteggiamento giusto, la voglia di vincere. Per loro sarà un esame di laurea. Dobbiamo però cercare di migliorarci di volta in volta per maturare l’esperienza che ci serve”.
Sugli azzurri convocati in nazionale. Milan e Napoli si possono contendere lo scudetto? “Sono ragazzi che se lo meritano. Mancini ha fatto vedere fino da subito di stare attento agli emergenti con buone intenzioni, e i nostri le hanno. È un piacere vederli dentro il gruppo. Tirano sempre al massimo. Come il Milan sono forze di quelle sane. I ragazzi giovani vogliono far valere la loro freschezza e la loro creatività. Per quanto riguarda il confronto scudetto non lo so è troppo presto. Loro sono i campioni d’Italia quindi qualche vantaggio ce l’hanno. Noi dobbiamo essere bravi a crescere più velocemente di loro”.
Quale indicazione può dare lo scontro diretto di domani? “Sono valutazioni che vanno fatte dopo. In base alla prestazione ed all’atteggiamento potrà dare indicazioni diverse. Bisogna andare lì e fare quello abbiamo sempre fatto, casomai stando attenti a non perdere qualche pallone di troppo. Loro non amano pensare con la palla tra i piedi, se ci sono spazi liberi loro attaccano. Per fare gioco bisognerà portare gente avanti e i palloni persi saranno fondamentali per tutti e due”.
Sul mercato: “Il Napoli è una squadra che è stata costruita con giocatori tecnici, con l’idea che possa essere un gruppo che gioca compatto, tutti con la stessa idea. Un po’ come il Milan. Si va a tentare di prendere il meglio per le caratteristiche dei calciatori che si hanno in rosa. Abbiamo ancora possibilità di crescita”.
Si aspettava di arrivare a questa partita ad armi pari? “Era la speranza. Ero molto curioso di vedere questa squadra qui, eravamo convinti di avere potenzialità. Poi di essere a questo punto qui non lo so, il tempo è troppo poco. Abbiamo una squadra di ragazzi seri, che amano questa professione e lo fanno con tantissimo entusiasmo. Dobbiamo essere pronti nel lungo periodo. La strada è difficile e ci sono ancora tanti chilometri da fare. Per il momento siamo soddisfatti. Nel calcio basta un episodio per cambiare la storia di una partita e del comportamento di squadra, soprattutto nelle squadre giovani come la nostra”.
Su Lozano e Demme: “Demme ricomincerà dopo la paura ad allenarsi con il resto del gruppo. Sta già lavorando individualmente con la palla. Lozano è a disposizione”.
Su Raspadori e Simeone: “Uno da più profondità ed è più fisico. Abbiamo scelto due differenti per prendere tutte le possibilità. Raspadori è più sgusciante, viene a palleggiare e poi te lo ritrovi che attacca lo spazio e va a tirare. È una marcatura più difficile. Simeone è più un realizzatore, ti fa più superiorità numerica sulla trequarti. Non siamo solo dipendenti di Osimhen, ci sono anche gli altri. Se si bilanciano i meriti si vanno a togliere punti a quelli che sono i nostri risultati, che devono essere continui. Se dipendi da un calciatore se poi non ce l’hai come fai? C’è da fare risultato ugualmente. Abbiamo bisogno di tutti. Il campionato è lungo e difficile. Bisogna preservare la serenità dello spogliatoio”.
Su Olivera: “Olivera probabilmente è abituato in modo differente ma giocando con gli altri apprenderà qualcosa”.
Cosa ha detto a Zielinski dopo il rigore? “Bisogna sapersi giocare Zielinski. La partita contro lo Spezia il rigorista era Politano e poi Elmas. Domani si fa uguale, si dice che batte il primo e chi il secondo. Ovviamente manteniamo aperta la possibilità di cambiare a seconda del momento. Di rigoristi ne bisogna avere sempre più di uno, soprattutto in una squadra giovane come la nostra”.
La forza del Napoli è il gruppo. Ndombele dove pensa che possa essere collocato in campo? “Lui ha fatto un po’ tutti i ruoli di centrocampo. Probabilmente per giocare play basso c’è bisogno di un po’ di rapidità importante per divincolarsi, una palla persa lì poi diventa difficile da pulire. Le qualità di Lobotka sono importanti per quel ruolo lì. Nbombele è un pochino più lento ma molto più fisico. Lo puoi mettere in quel ruolo ma nel 4-2-3-1 è l’ideale. Con meno incursione, con meno profondità ma lo può fare benissimo. Da un punto di vista di conoscenze calcistiche, le ha tutte. Un po’ di esperienza, anche delle competizioni europee, ti dà un vantaggino”.