Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match di Champions League contro i Glasgow Rangers:
Come è cambiata la preparazione del match dopo il posticipo della gara? “Il fatto di avere un giorno in più ti permette di cominciare a pensarci un pochino in anticipo sulla formazione, quando si gioca in modo così ravvicinato si può avere un pochino più di tempo”.
Che tipo di partita si aspetta? “Qui il tipo di gara che sarà è piuttosto chiaro. Facciamo le sentite condoglianze a questo popolo per quanto accaduto. La loro storia viene trasferita nei 90′ delle partite, devi essere bravo a saper reagire a quella pressione emotiva, vocale e fisica. Saranno tante cose tutte insieme che ti vengono addosso. Conosco i miei calciatori, li ho visti disponibili e pronti a mettere a disposizione le loro qualità in qualsiasi contesto. Li vedo più sicuri e tranquilli di potersi giocare la gara, anche in una situazione come questa”.
Cosa ha pensato del sorteggio? “Che fosse un girone per i sentimentali del calcio, ci sono squadre storiche dentro. Che queste competizioni non capita spesso di viverle e di giocarci dentro, essere quelli di andare in questi stadi doveva essere una felicità in più”.
Si aspetta una reazione dai Rangers dopo i due ko di fila? “Loro subiscono questa differenza da quanto giocano in casa a quando giocano fuori. Questo tipo di stadio e di blasone di questi club diventa una spinta e una forza in più per i calciatori. Di fronte al loro pubblico è impossibile non avere reazioni superiori alla media, mi aspetto dunque una reazione superiore alle aspettative di una partita normale”.
Sul piano ambientale ricorda la trasferta di Firenze? “Anche lo scorso anno abbiamo giocato gare in stadi con questa passione e questa passione esercitata dai tifosi avversari. C’è un modo per affrontare queste situazioni, ovvero tenere palla e dire ‘Ora si fa come dico io’. Se pensiamo di randellare e buttare via la palla, diventa difficile per 90 minuti. Bisogna giocare palla e vedere se l’avversario è bravo a fare quello che è il nostro calcio”.
Su Simeone: “Raspadori è molto bravo a fare movimento, ha fatto più di alcuni centrocampisti nella gara con lo Spezia. Ha fatto quello che mi aspettavo, forse domani qui serviranno altre caratteristiche, è normale fare anche altri pensieri. Non si perde niente con quello o con quell’altro, con Giovanni si riesce di più ad attaccare la profondità perché è quello che fa di mestiere, gli piace molto vedere cosa c’è tutto quello che passa. Lui è un calciatore forte proprio per questo tipo di entusiasmo, quando ci sono quei calciatori lì è normale che facciamo quel passo in avanti per diventare dei campioncini. È entrato due-tre volte dalla panchina mi diceva, non me le dire, fammi giocare, per avere anche trenta secondi in più in campo. Così diventa tutto più facile”.
Potrebbero esserci novità di formazione viste le sei partite in 15 giorni? “Le gare sono ancora poche, anche se ravvicinate. Siamo stati fortunati ad avere delle cose da chi aveva giocato meno, siamo a posto con quelli che avevano intenzione di far giocare di più. Quando un giocatore gioca tutta la gara, sono gli ultimi venti minuti quelli che possono darti problemi, e noi abbiamo sempre cambiato molto”.
Un messaggio ai tifosi che non potranno esserci? “Quella è la vera penalità che noi abbiamo, non poter fare turnover con i nostri tifosi. Ma sappiamo che saranno tutti aggrappati ai televisori per poter essere accanto ai nostri calciatori. Questo lo percepiamo, però averne avuto un numero corretto qui ci avrebbe dato una mano. Sappiamo che loro ci guarderanno e che saranno lì a soffiare dalla parte giusta e a spingere dalla parte giusta e noi avvertiremo questa forza”.
“Vorrei fare i complimenti alla nazionale di Volley e dare un in bocca al lupo alla nazionale di basket per questo finale che hanno da fare”.