Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match contro il Torino, in programma domani ore 18 presso lo Stadio Diego Armando Maradona:
100 giorni fa si insediava ufficialmente a Castel Volturno. Diceva che nella sua storia Napoli ama i suoi eroi come nessun’altra città. Vogliamo essere amati. Si può rifare la storia? “Andando ad anticipare il periodo che troveremo, ho sentito parlare spesso di Coppa d’Africa. Di strada c’è ne ancora molta da fare. Mi sembra che anche uno dei più grandi dirigenti, che è Marotta, abbia detto che ci sono squadre con una mentalità vincente calcistica che lo preoccupa più del Napoli. È quello che ho già detto altre volte. Ci sono difficoltà reali nel lungo del nostro campionato. È troppo presto per scomodare personaggi di quel livello lì per abbinarli al nostro comportamento finora. Dobbiamo continuare a fare in questa maniera, a mettere tutte le qualità e tutta la disponibilità e tutta l’ambizione della nostra città. Vogliamo andare di pare passo alla nostra città”.
Su Ospina: “Ho deciso se giocherà ma non ve lo dico. Il problema che gioca Meret perché Ospina arriva in ritardo vi sembra un complimento verso Meret? Il discorso è differente, appurato che non è gratificante, avrà più spazio perché se lo merita. Non c’è un problema in questo momento. Facendo le cose regolari si mettono tutti nelle condizioni di esprimersi al meglio. Perché ora c’è questo problema qui? Tormentone che? Per me questa è un’evoluzione, valutazioni in base a quello che succede in campo”.
Lei avrebbe ragionato allo stesso modo se Ospina non fosse andato in nazionale? “Ospina è andato come l’altra volta quando l’abbiamo fatto giocare. Il discorso finale è come si è comportato in campo. L’ha condizionato il viaggio oppure no? No, non l’ha condizionato. Stiamo parlando un calciatore che è in grande condizione, in grande forma”.
Sull’apertura al 75% degli Stadi: “Noi vogliamo lascarci contagiare dall’amore dei nostri tifosi. Poi ci vuole un po’ di immaginazione e ci fa piacere vederli lì realmente. L’affetto per questi colori, cosa significa il Napoli per i napoletani si percepisce anche se non li hai davanti”.
Sulle parole di Courtois e Sarri: “È un tema sul quale le istituzioni nazionali devono fare riflessioni forzatamente, anche per dare un’immagine di uniformità con le altre nazioni. Ora mi sembra un po’ troppo anche a guardarlo in maniera neutrale. Quasi tutti i calciatori arrivano 10 ore prima dell’inizio delle partite di campionato. Forse bisogna fare un passettino indietro. Il carico sui calciatori è forse un po’ troppo”.
Come sta il comandante dopo gli episodi di Firenze? “Sta benissimo, è una roba bellissima quando lo incontro, mi fa star bene e credo faccia lo stesso anche con i compagni. L’episodio di Firenze? Ci sono anche molti che ragionano in modo giusto e condanno quei gesti negli stadi, mi sono permesso di dirgli che quando la gente si comporta così allora facciamogli una foto, tanto ormai si fanno foto ovunque. Anche lui può farsi prestare un telefono, fingendo di parlargli si fa una foto e diventa più facile buttarli fuori dagli stadi. Vogliamo tutti diventare altissimi e nerissimi come il watusso Koulibaly, e bellissimo, perché è anche bello”.
Dopo il furto dell’auto è cambiato il suo giudizio su Napoli? “Per gioco sono andato a vedere quante auto vengono rubate in Italia. Sono circa 300 al giorno in tutt’Italia, non capisco perché si voglia fare una parentesi per Napoli. Prossima domanda”.