C’era molta curiosità per la conferenza stampa di Spalletti dopo una settimana durante la quale il tecnico azzurro è finito al centro delle critiche. Domande scomode, però, non se ne sono arrivate.
Si parte subito con le speranze scudetto: “Abbiamo la possibilità e anche il dovere di crederci, magari assumendoci la responsabilità di quello che sta accadendo. Però, ci crediamo e dobbiamo dare il massimo fino alla fine”.
Uno Spalletti che non cerca alibi: “Quanto hanno pesato gli infortuni? È un discorso che si farà alla fine. Ora dobbiamo ragionare sul essere presente, chi pensa al passato è masochista. Si fa giocare quelli che ci sono e si devono vincere le partite con quelli che ci sono”:
Una situazione, quella degli infortuni, che condiziona le scelte anche per la trasferta di Empoli: “
“Porteremo Barba della Primavera ma siamo in 21. Zanoli va valutato perchè ha avuto questo problema. Ci sono sempre delle situazioni a questo punto del campionato ed a noi ne sono accadute diverse. Quando accadono certe cose bisogna trovare soluzioni senza pensare a quello che è successo.
L’assenza di Lobotka e lo scarso momento di forma di Fabian e ZIelinski inevitabilmente rilanciano Demme per una maglia da titolare: “Sicuramente è uno di quelli che può giocare perchè si è allenato bene e sta bene”.
In settimana si è parlato tanto di un incontro tra Spalletti è De Laurentiis, ma il tecnico azzurro smentisce: “Non l’ho incontrato. Lui è stato molto attento a metterci a disposizione quello che serviva. Noi dobbiamo sentirla addosso questa situazione qui, il trucco è sentirla addosso”.
Le critiche ricevuta da più parti in questa settimana non sembrano scalfire più di tanto Spalletti che taglia corto: “Sento la responsabilità e la colpa per quello avvenuto ma io guardo avanti”.
Le dichiarazioni di Spalletti, nell’immediato post partita con la Roma avevano visto il tecnico azzurro parlare dei borbottii di De Laurentiis: “Il mio futuro si chiama Empoli, il mio presente si chiama Empoli. Per il resto ci sarà modo di parlare alla fine ma non è importante. Noi dobbiamo pensare a queste ultime cinque gare, perchè io ci credo e i tifosi ci credono. Il Presidente fa come lo fanno altri, ma col sennò di poi è troppo facile parlare dei cambi. Sono io che faccio la formazione e sono io che faccio le scelte. Sono io che faccio bene o che sbaglio.
Sul momento poco felice di Zielinski, Spalletti chiude: “Da lui mi aspetto che ritrovi la tranquillità che lo contraddistingue come persone e come calciatore. È uno che ha classe e qualità ma senza tranquillità diventa tutto più difficile”.