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PERCHÉ AL MARADONA NON SI PUÒ PIÙ TIFARE: IL REGOLAMENTO DEL CLUB ED IL RUOLO DELLA POLIZIA

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Continua un estenuante scarica barile tra la Società azzurra e le forze dell’ordine per quanto riguarda l’ introduzione nello stadio di bandiere, tamburi ed altri strumenti acustici. Da un’attenta lettura del regolamento d’uso dello stadio, emanato dal Club azzurro, è palese che tale divieto non sussiste, prevedendo lo stesso regolamento d’uso “l’introduzione, l’utilizzo e l’esposizione di megafoni, di tamburi, di striscioni e delle coreografie consentite” subordinatamente al nulla osta del responsabile del G.O.S., con il quale la SSC Napoli “provvederà all’eventuale autorizzazione che può essere estesa anche a tutta la stagione calcistica. Gli striscioni autorizzati e/o il materiale per le coreografie dovrà essere introdotto allo Stadio da un varco appositamente predisposto, almeno un’ora prima dell’apertura dei cancelli”.

Esiste solo un divieto per “cartelli, stendardi, sciarpe recanti scritte o emblemi vietati razzisti od offensivi”.

Fatto questo doveroso passaggio sul regolamento d’uso dello stadio adesso dovranno essere le forze di Polizia e la Società azzurra a facilitare l’introduzione di tamburi, trombe e megafoni che hanno da sempre caratterizzato il tifo a Napoli e continuano a caratterizzarlo un tutti gli stadi d’Italia e d’Europa senza che i club di appartenenza ne ostacolino l’introduzione. Il 12 uomo che per anni ha fatto la differenza nel catino di Fuorigrotta è ormai uno sbiadito ricordo è mai più di oggi squadra e staff avrebbero bisogno della gratificazione e del calore di quello che nella storia è stato sempre il tifo più caldo del paese.

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