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NGONGE: “NAPOLI VIVE DI CALCIO, LUKAKU FONDAMENTALE COME UOMO E GIOCATORE”

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Intervista ai microfoni di Radio CRC per Cyril Ngonge: “A Napoli mi sono trovato subito bene. Arrivare in un club così importante ha significato tanto per la mia carriera, non sono uno a cui dà fastidio la pressione, anzi, mi dà la carica, la pressione positiva si ha sempre nel calcio professionale e per me non è mai stato un problema”.

Sul rapporto con Conte, l’attaccante belga continua: “Mi chiede di aiutare nella fase difensiva, è importante che anche noi attaccanti facciamo il sacrificio di aiutare la squadra in fase di non possesso e dopo, quando abbiamo la palla, di essere incisivi nell’ultima parte del campo nell’1 contro 1, e fare la differenza. Queste sono le indicazioni più importanti che ci dà il mister. Ogni calciatore ha le sue qualità e i suoi difetti, ogni calciatore è unico. Io non penso che cambierei il mio modo di giocare. Politano e Neres sono forti con le loro qualità ed io con le mie. Lukaku è un calciatore che ha grande personalità e quando vedi la sua carriera provi rispetto per lui. Come calciatore e come persona ha un grande peso ed è un fratello per tanti, per me ancora di più, perché lo conosco da quando ero piccolo ed è importante avere una persona come lui nello spogliatoio”.

Sul lavoro che Conte richiede agli attaccanti Ngonge spiega: “Sono giocate che facciamo in allenamento e che memorizziamo ogni settimana con il mister, le prepariamo ogni giorno e le conosciamo bene quindi cerchiamo di metterle in atto in partita. Il movimento tra di noi è una cosa molto importante e ci alleniamo molto su questo. Per il mister l’uno contro uno è molto importante ed è anche nel mio gioco, è tra le mie qualità, non mi alleno tanto sull’1 contro 1 è più una cosa istintiva, ma il mister me lo chiede negli allenamenti”.

Il gol alla Ibrahimovic fatto con il movimento dello scorpione in Olanda è vivo nei ricordi dell’attaccante azzurro: “Quel gol viene da un gesto istintivo. non oso immaginare cosa potrebbe succedere se lo facessi al Maradona, sono reti in cui non devi pensare troppo, devi agire solamente guardando il pallone ed è un gol che riguardo spesso”.

Sull’avversario che più lo ha impressionato in questa prima parte della stagione, Ngonge continua: “Chi mi ha impressionato di più finora è stato il Parma, perché non me l’aspettavo. Abbiamo vinto, ma è stata dura e mi ha impressionato, perché hanno giocato veramente bene, è una bella squadra”.

Sul duello in famiglia tra padre e figlio e tra chi sia il più forte, la punta partenopea continua: “ Era un giocatore molto diverso da me, io sono più tecnico, lui si basava più sulla forza e sulla velocità. Mi ha insegnato come fare gol, il concentrarsi sulla porta. Lui dirà che io sono più forte, io dirò che è più forte lui. L’unica cosa importante è averlo al mio fianco, mi ha sempre aiutato”.

Cosa lo abbia colpito di più di Napoli è ben chiaro a Ngonge: “Mi ha impressionato l’amore per il calcio, lo senti sempre ma quando lo vivi da vicino è ancora più straordinario. La passione di tutte queste persone è incredibile, non lo vedi in altre città. Sono andato al Murales di Maradona, ho girato un pò la città e ti accorgi subito che è una città che vive di calcio e questo mi piace tanto. Mi piace anche andare in giro ed essere vicino ai tifosi”.

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