Approdato sotto l’ombra del Vesuvio nella scorsa finestra estiva di calciomercato, Giovanni Simeone si è mostrato uno dei calciatori più maturi all’interno dell’ampia rosa di Luciano Spalletti, mettendosi sempre in mostra quando chiamato in causa e senza mai protestare per il poco minutaggio. Intervenuto nella giornata odierna ai microfoni di As, il centravanti argentino, convocato per i prossimi impegni con la sua nazionale, ha raccontato la sua prima esperienza al Napoli, ponendo sotto i riflettori lo Scudetto e l’addio di Spalletti. Queste le sue parole: “Ogni giorno mi rendo conto di qualcosa di nuovo che mi fa capire quanto sia stato grande tutto. L’altro giorno, per esempio, sono andato a Sorrento e c’era una strada con decine di striscioni che mostravano i risultati di tutte le nostre partite. La tripletta del 2018?Fare tre gol con una squadra così grande è stato speciale. Ovviamente, quando sono arrivato qui, tutti me l’hanno ricordato e continuano a farlo. Ora aggiungono: ‘sei perdonato’. Mi hanno cercato diverse squadre importanti, ma quando è partito il Napoli, non ho pensato ad altro. Mi dissero che era un’operazione difficile, ma non mi importava”.
“Ho notato la differenza tra la gente e il nord. Qui ti accolgono con amore subito e questo mi ha aiutato molto, siamo molto simili. Inoltre, essendo stato il primo argentino dopo tanto tempo, mi hanno sempre mostrato un affetto speciale. Volevo far parte della città, e non ci hanno messo molto a farmi sentire così”.
Su Spalletti: “Il maestro è un maestro di calcio e di vita. Ha parole che ti arrivano, ti fanno venire voglia di continuare ad ascoltarlo. Ogni giorno abbiamo sessioni video di circa 40 minuti, mi piace ascoltare e imparare. Vorrei fare l’allenatore e vorrei essere come lui, avere la sua stessa passione. Condivido il suo modo di vedere il calcio, ed è per questo che abbiamo fatto quello che abbiamo fatto, abbiamo seguito la sua linea. Ha detto che vuole riposare, stare con la famiglia e che la sua decisione deve essere rispettata. Noi lo amiamo, è stato bello lavorare con lui e gli auguriamo il meglio. Si merita tutto quello che le sta succedendo”.
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