Dopo lo 0-0 contro la Juventus, il terzino uruguaiano Mathías Olivera ha espresso grande soddisfazione per la ritrovata compattezza della squadra. Intervistato ai microfoni di CRC in vista del match contro il Palermo, Olivera ha sottolineato l’importanza del duro lavoro svolto negli ultimi tre mesi: “Abbiamo fatto una grande partita contro una grande squadra e non abbiamo preso gol: è frutto del lavoro iniziato tre mesi fa e che continuiamo oggi.”
Lo scontro contro i bianconeri, guidati da Thiago Motta, ha messo in luce la solidità difensiva del Napoli, dimostrando che gli azzurri stanno tornando a livelli competitivi. La Coppa Italia diventa così un obiettivo concreto: “Sì, è un nostro obiettivo. Dopo il match con la Juve, ora guardiamo al Palermo. Una coppa è sempre importante e vogliamo vincere, partita dopo partita.”
Olivera ha parlato anche del suo duello con Nico González durante la partita di Torino e dell’influenza che l’allenatore Antonio Conte ha avuto su di lui: “Quando hai un allenatore con tanta esperienza, impari tantissimo. Non ero abituato a giocare con la difesa a tre, ma mi sto adattando alle sue richieste. Mi piace giocare con la linea a quattro, ma sono pronto ad aiutare la squadra in qualsiasi ruolo.”
Il terzino uruguaiano ha poi elogiato i suoi compagni di squadra, in particolare Leonardo Spinazzola: “Leo è fortissimo, un grande calciatore e una persona straordinaria”, e Scott McTominay, definito “impressionante, con grande personalità”.
Non sono mancate riflessioni sulla sua vita a Napoli: “Vivere qui è un orgoglio, anche per la mia famiglia. Napoli è molto simile al Sudamerica, soprattutto per il clima e la passione. Se devo scegliere, mi ricorda il Nacional.” Parlando di idoli, Olivera non ha nascosto la sua ammirazione per Edinson Cavani: “Il Matador è una leggenda qui e anche per me, come persona e come giocatore.”
Infine, una battuta su una tradizione sudamericana molto cara a Olivera: il mate. “Meglio il mate o il caffè? Il caffè qui è buonissimo, ma il mate è parte della nostra cultura, è una tradizione che va avanti da tanti anni.”



















