Antonio Conte, tecnico del Napoli, ha parlato oggi in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Como, prevista per venerdì 4 ottobre allo Stadio Maradona. La partita, che segna l’inizio della settima giornata di Serie A, vedrà gli azzurri impegnati contro i lariani guidati da Cesc Fabregas, una delle rivelazioni del campionato.
Conte si è mostrato fiducioso, ma ha sottolineato che la squadra è ancora in fase di assestamento: “Siamo all’inizio, ma sto lavorando con un gruppo molto disponibile. La Serie A è imprevedibile, e il fatto che ci siano state già sei squadre diverse in vetta alla classifica lo dimostra. È importante continuare a lavorare con voglia e determinazione, cercando di crescere sotto ogni aspetto”. Grande rispetto nelle parole del tecnico per il Como e per il suo allenatore, Cesc Fabregas: “Con Fabregas abbiamo condiviso successi importanti al Chelsea. È un allenatore giovane e preparato, e la sua squadra si sta dimostrando all’altezza della Serie A. Il Como ha giocatori molto interessanti come Nico Paz e Cutrone, e sarà un avversario insidioso.”
Conte ha poi parlato dell’importanza di mantenere alta la pressione: “Ogni partita è una sfida, e dobbiamo abituarci a convivere con la pressione. È un percorso di crescita che stiamo facendo, e fa parte della mentalità vincente che vogliamo sviluppare. Il Como arriverà con grande autostima, e dobbiamo essere pronti ad affrontarlo”.
Sul tema delle strutture sportive, Conte ha elogiato lo stadio Maradona e il calore dei tifosi partenopei: “Lo stadio e la passione dei tifosi sono linfa vitale per noi. Vogliamo creare un legame forte con i nostri sostenitori, e ci impegneremo sempre per uscire dal campo con la maglia sudata. Napoli è una città che vive di calcio, e noi vogliamo regalare loro gioie e soddisfazioni”.
Sul miglioramento di Rrahmani: “Quello che posso affermare è che ogni giocatore che lavora con me diventerà un calciatore migliore e non voglio essere presuntuoso nel dire questo. So bene cosa do a ogni calciatore. Il discorso di Amir è un po’ particolare, quando sono arrivato ho sottolineato come il Napoli abbia preso 48 gol nella scorsa stagione, non era colpa solo di difesa e portiere, ma tutta la squadra non aveva la giusta voglia di difendere. Bisogna essere compatti sia nel difendere che nell’attaccare, tutti devono aiutarsi”.



















