Direttamente dal ritiro precampionato della SSC Napoli di Castel di Sangro, Vanja Milinkovic-Savic, portiere serbo acquistato da poche settimane dal Napoli, si è presentato alla stampa ed ai tifosi in conferenza stampa:
Considerando il momento della tua carriera, arrivi nella squadra campione d’Italia. Per te è una bella sfida con Meret? “Sarà sicuramente una bella sfida”.
Quanto ha inciso la possibilità di fare la Champions? “Non l’ho mai fatta sarà una bellissima esperienza”.
Hai legato già con qualcuno? Come approcci il metodo di allenamento di Conte? “Dal primo giorno ho visto un gruppo molto aperto, mi sono sentito subito il benvenuto, non mi sono legato con qualcuno in particolare ma con il gruppo sì, sono ragazzi di buon cuore. Per il lavoro sinceramente sto bene, ho sentito di peggio”.
Quando hai saputo per la prima volta dell’interesse del Napoli? Sui rigori: “Non abbiamo ancora parlato dei rigori. A marzo mi sa, da lì ho avuto fortemente il desiderio di venire qua”.
Prende la parola Guido Baldari per annunciare il momento dedicato ai fan token holder di Socios.com, global partner della SSC Napoli, l’estratto è stato il giovane tifoso Mario Pipicelli. Di seguito la sua domanda:
Buonasera, qual è stata la parata più importante finora? “Il rigore parato a Pulisic”.
Quanto ha inciso la stima di Conte per la tua scelta? Ti ha già chiesto qualcosa? “Solo di lavorare tanto come tuti gli altri. Per le altre cose non siamo ancora riusciti a parlare. Quando ti chiama uno come Conte è difficilissimo dire di no”.
Ad oggi ti senti il secondo portiere? Hai avuto rassicurazioni sul minutaggio? “Non mi sento né numero uno né numero due. Sono venuto qua a lavorare e per essere a disposizione. La scelta la farà il mister”.
Scegli Napoli perché? “Vengo nella squadra campione d’Italia”.
Il tuo miglior difetto e il tuo pregio? “Non mi analizzo tanto e non mi piace parlare di me”.
Il tuo idolo è Ibra. Ad oggi c’è un portiere al quale ti ispiri? “L’avevo già detto una volta, durante la prima intervista a Torino. Da ragazzino sono cresciuto coi video di Abbiati, non so perché ma è nata una cosa lì”.
Da ex attaccante le fa un certo effetto vedere De Bruyne? “No, per adesso penso solo di fare il meglio possibile per non farlo segnare”.
Spesso nell’amichevole col Brest hai provato a servire anche a centrocampo con le mani. Può essere una chiave di lettura di quello che è piaciuto ad Antonio Conte? “Non lo so l’importante è che il pallone arrivi dove voglio”.
Squadra con la migliore difesa in Europa. Come pensi di gestirla. “Non sento pressione è solo un piacere in più”.
Cosa fai nel tempo libero? “Gioco col mio cane, alle volte vedo gli amici e sto in famiglia. Non pratico sport, non rischiamo infortuni”.
Nel 2018 sei andato a giocare nella Spal dopo Meret e adesso ti ritrovi con lui. “Io con Alex non sono stato assieme, ci ritroviamo qua e mi farà solo piacere lavorare con lui”.
La tua barba è un tratto distintivo. Se dovessi alzare la Champions o lo scudetto saresti disposto a toglierla? “Non credo ma se mi dici di tagliarla per vincere lo faccio. La Champions? Anche un braccio”.
Vista la tua stazza in uscita rischi di avere ostacoli con la densità della difesa? “Devo fare tutto quello che serve per dare una mano alla squadra, per far sentire in sicurezza i miei compagni”.
Sei scaramantico? “Io zero, scaramanzia no, per niente”.
C’è una differenza nell’essere il portiere di una squadra che gioca per grandi obiettivi? “Gioco completamente differente. È facile quando hai 12 tiri a partita, qua devi vere l’attenzione al massimo sempre. Quando arriva l’unico tiro devi essere pronto”.
