“Kvaratskhelia lavorava col PSG da maggio dell’anno scorso, non l’abbiamo ceduto prima nonostante avessimo ricevuto un’offerta e poi un’offerta per due. Non volevamo perdere il nostro miglior giocatore dopo un’annata complicata per dare un segno di forza e di coerenza poi, in questi sei mesi abbiamo provato a fare il nostro massimo e credetemi siamo arrivati al nostro massimo e non ci siamo riusciti non solo per volontà nostra. Sicuramente avremmo potuto provare negli anni precedenti a rinnovare un contratto – quello di Kvara ndr – che ci avrebbe protetto da alcune dinamiche extra calcio che poi si sono presentate quindi ci hanno costretto a effettuare questa cosa, poi quando una persona vuole andare via è difficile convincerla a restare, ci puoi provare una volta, due volte ma se poi le cose non vanno perché dobbiamo tenere un calciatore che qui non ci voleva stare? Chiunque sta qui deve volerlo, deve avere la volontà di sposare quello che è il nostro progetto, di venire qua a sacrificarsi tutti i giorni lavorare duramente seguire l’allenatore altrimenti non va bene. Se un calciatore non vuole più tare più a Napoli porta un’offerta e questa è la dinamica, noi ci abbiamo provato, il mister si è speso in prima persona il giorno della sua presentazione ha detto delle cose forti, il giocatore rimasto si è messo a disposizione poi probabilmente non ha dato seguito a quello che ci eravamo detti o che stavamo facendo quindi non dobbiamo darci delle colpe perché è voluto andare via o perché non siamo riusciti a tenerlo, doveva andare così, è andata ora basta, è passato. In generale bisogna fare le cose nei tempi giusti e nei modi giusti, rinnovare i contratti quando pensiamo che il ragazzo sia al centro del progetto, quando c’è una progettualità o sennò vanno venduti e vanno sostituiti”