Lunga intervista per Romelu Lukaku a Radio CRC, radio partner della SSC Napoli. L’attaccante azzurro ha raccontato così il suo primo periodo in riva al golfo: “Stare qui è una situazione molto bella per me e per la mia famiglia. Essere in una città dove la squadra è amata dal popolo è bellissimo. Mi sto divertendo tanto con i miei compagni e con chi mi dà i consigli per vivere in questa bella città, poi i risultati certamente aiutano a stare meglio, stiamo giocando bene e la classifica lo conferma”.
Su chi sia stato il giocatore a cui si è ispirato, Lukaku continua: “Drogba, Ronaldo, Thierry Henry, Adriano e Nicolas Anelka. Da ognuno di loro ho cercato di apprendere qualcosa, da piccolo guardavo tanto calcio e andavo a cercare i loro gol ed ho avuto la fortuna di giocare con due di questi cinque ed un altro è stato mio allenatore in Nazionale. Poi con Adriano ci ho parlato, mi manca solo Ronaldo”.
Su Antonio Conte l’attaccante belga spiega: “Tutti sanno il valore come allenatore e persona che ha avuto nella mia vita, dentro e fuori dal campo, con lui so che posso aprirmi anche a livello personale, mi capisce e sa che sacrifici faccio per il calcio. La sua mentalità e la sua maniera di vivere il calcio è perfetta per me, è uno sempre attento ai dettagli, cura ogni movimento, ogni azione in fase difensiva ed offensiva. Siamo talmente preparati che non puoi sbagliare, questa responsabilità a me piace tanto ed è un allenatore che migliora ogni giocatore. Queste cose ti rendono un vincente. Quando sono arrivato all’Inter facevamo le corse durante l’allenamento, un giorno saltai un blocco di corse, mi chiamò in ufficio e mi disse che se l’avessi rifatto sarei finito fuori rosa. Avremmo giocato col Sassuolo, e psicologicamente mi diede un grande stimolo perché giocai bene. Da quel momento ci siamo trovati ancora di più, voleva darmi forza mentale e ci riuscì. Poi quando ci siamo ritrovati qui a Napoli, è stato un bel momento perché ci siamo guardati ed io ero molto felice di poter lavorare di nuovo con lui, e lui subito a dirmi ‘andiamo subito a lavorare, è il momento di fare qualcosa di buono’.
Sul prossimo delicato impegno contro l’Atalanta, Lukaku continua: “Loro sono diventati più forti, e noi pure. Abbiamo ancora un paio di giorni per prepararci al match, sarà una sfida molto dura e lo sappiamo entrambi. Siamo una squadra che lotta di gruppo, dobbiamo dimostrare che siamo fortissimi in ogni aspetto del match, mentale, fisico, con e senza palla dobbiamo essere completi. Sarà un bel match per i tifosi. Una partita così la prepari sotto tutti i punti di vista ma è così non solo con l’Atalanta, ogni partita per noi è una finale, ogni volta capiamo a che punto siamo. Ovvio però che ci sia un po’ di pressione, ma noi siamo tranquilli, pensiamo solo a noi stessi”.
Sull’ambiente trovato all’interno dello spogliatoio e sulla sua vita privata il giocatore conclude; “Cerco di dare input per essere un collante, parlo tante lingue e voglio mettere tutti assieme. Di Lorenzo sta facendo un ottimo lavoro per organizzare le cene con noi gruppo squadra, è importante e noi stessi in campo siamo un gruppo unito: se qualcuno è in difficoltà, noi ci mettiamo a disposizione. È importante se vogliamo raggiungere degli obiettivi. Fuori dal campo sono molto tranquillo, cerco di riposarmi molto: mi piace la musica, giocare ai videogiochi, stare con i miei figli. Ascolto molto Kendrick Lamar e Drake ultimamente, amo il rap e penso che sia importante ci sia una competizione tra questi due artisti, perché così possono uscir fuori canzoni ancora migliori. Guardo tanto calcio, è la mia passione. Se sono a casa, vedo sempre le partite ed i risultati, da lì poi mi diverto con i miei figli, a quello più grande piace vedere le partite con me. Di Napoli ci sono tante cose da vedere, ma dovrei prendermi un giorno libero per andare in città con i miei compagni e vedere tutto ma siamo talmente impegnati. Forse dovrò chiedere a Di Lorenzo o a Mazzocchi di aiutarmi e poi ci sono le isole ma devo iniziare da Napoli e poi c’è il resto”