Il centrocampista azzurro Lobotka ha rilasciato un’intervista a Radio CRC nella quale ha raccontato il suo momento quello della squadra. Caratteristiche importanti quelle dello slovacco nello scacchiere di Conte che lui prova a spiegare: “Il mio ruolo è quello di dare il giusto bilanciamento tra le due fasi, tra gli attaccanti e i difensori. Cerco di fare il massimo per far sì che gli attaccanti possano avere la possibilità di creare occasioni e avere, allo stesso tempo, una buona difesa. Cerco di farmi trovare sempre vicino ad ogni compagno per aiutarlo e fare il mio meglio per la squadra. So solo che per raggiungere grandi livelli bisogna esser sempre focalizzati al massimo in ogni momento e bisogna fare il meglio possibile per la squadra. In ogni attimo dico a me stesso di godermi il calcio, di divertirmi con questo gioco, me lo ripeto da giovanissimo e con questo spirito voglio aiutare l’allenatore e i compagni durante la gara”.
Una statistica dice che Lobotka è tra i 5 giocatori a correre di più in campionato: “Merito della preparazione estiva di mister Conte. Ci ha fatto svolgere una preparazione molto dura, come tutti sanno. È stata tosta da affrontare ma adesso sento che ha avuto tanti aspetti positivi, anche nella mentalità che è migliorata. Sono ancora più focalizzato nella gara, mi sento ancora meglio fisicamente ed anche dal punto di vista dell’alimentazione.
Su quale sia il segreto dell’ottima fase difensiva Lobotka prosegue: “Come ho spiegato in precedenza, la fase di preparazione alla stagione è stata molto dura. In ogni allenamento mister Conte ci lascia tanti elementi positivi per affrontare ogni gara, per difendere e attaccare nel modo corretto in ogni dettaglio. È incredibile il modo in cui prepariamo le partite e nelle gare abbiamo tante idee che arrivano dal mister e possiamo difendere e attaccare da squadra. Ci ha cambiato la mentalità”.
Lobotka-McTominay-Anguissa è la mediana più forte nella quale hai mai giocato? “Vedremo alla fine della stagione. Stiamo giocando molto bene e, quando sono stato infortunato, anche Gilmour ha giocato molto bene e penso sia importante per il mister avere tante possibilità di scelta e tanti giocatori veramente forti a sua disposizione. Credo di essere in uno dei centrocampo più importanti della mia carriera. Credo cheConte sia uno dei tecnici più attento ai dettagli che abbia mai avuto in carriera. Su come prepara la partita sulla squadra avversaria, su come difendere, come attaccare. Sappiamo come gioca la squadra avversaria, come andarli a pressare rispetto al loro stile di gioco. Tutto questo ci concede una maggiore facilità nell’affrontare le gare”.
Sulla prossima doppia sfida alla Lazio il giocatore continua:“Li ho visti giocare in campionato, sono un’ottima squadra, giocano un bel calcio e ci aspetta una partita molto difficile soprattutto in casa loro, noi, però, vogliamo passare il turno. Anche domenica sarà una partita complessa perché hanno ottimi giocatori e sarà dura affrontare. In serie A ci sono molte squadre contro le quali non è facile giocare. Ogni squadra ha uno stile diverso di gioco. In questa stagione ho giocato contro Inter e Juventus sono state le più complesse. Contro l’Atalanta non ho giocato e non posso dire quanto è stato duro essendo stato in tribuna, sicuramente sono un’ottima squadra ma è differente dirlo dal campo”.
Sui suoi ideali di giocatori Lobotka continua: “Quando ero più giovane, il Ronaldinho del Barcellona era il giocatore che più mi piaceva guardare. Poi, ovviamente, nel Barcellona di Guardiola, vedere Xavi ed Iniesta è stato sicuramente importante. Era bellissimo seguirlo, vedevo ogni giorno le immagini di quel Barcellona e mi ha aiutato tanto nella mia crescita. Anche Hamsik nella Slovacchia è stato importante per me, mi ha aiutato tanto. Non parlava tanto nello spogliatoio, ma in campo ci ha mostrato come si comporta un leader”.
La chiusura è sulla vita a Napoli:“Sono a Napoli da quasi 5 anni e, ad essere onesto, inizio a sentirmi davvero napoletano. È la mia seconda casa. Mi sono subito sentito il benvenuto, ho un sacco di amici, mi piace la mentalità della gente e come ti accolgono e come hanno accolto la mia famiglia. Essere a Napoli è diverso dall’essere in altre città italiane, per me c’è davvero il desiderio di sentirmi napoletano e mai dimenticherò la città, i tifosi e la gente”.