Il successo di Firenze sembra essere stata la risposta alle parole di Conte della vigilia: “La squadra deve sopperire alle assenze è dimostrare che nessuno è indispensabile”. È la squadra sul campo ha dimostrato quello che il suo allenatore voleva: priva di tre pedine importanti, la squadra ha disputato una delle sue migliori partite sgombrando il campo da dubbi ed incertezze sul valore di un organico che se adeguatamente completato, sia numericamente che qualitativamente, potrebbe spalancare orizzonti impensabili fino a 4 mesi fa. Un Napoli che ha dimostrato la solita grande solidità difensiva ed ha potuto contare sull’apporto di chi in passato non aveva mai convinto e mi riferisco in particolare a Meret che, nelle ultime tre partite, ha fatto quello che devono fare i portieri, ossia parare. Un altro azzurro che ha alzato di molto il livello delle sue prestazioni è stato Olivera, l’uruguagio si è dimostrato meno scolastico e più intraprendente in fase offensiva e più attento in quella difensiva. Spinazzola e Juan Jesus rispondono presente e dissipano i dubbi che ne avevano accompagnato l’impiego. Chi ancora non riesce a convincere sotto l’aspetto delle prestazioni è Lukaku anche se i numeri raccontano di un giocatore che ha già messo insieme 7 gol e 5 assist nelle 17 presenze fin qui inanellate.