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IL PORTIERE ALTRO OSTACOLO NELLA CORSA VERSO UN GRANDE TRAGUARDO

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Le mani in faccia di Kim e Di Lorenzo, le mani sui fianchi di un incredulo Kvaratskhelia, lo sguardo perso nel vuoto di Mario Rui, è questo il fotogramma del minuto 51 ad immortalare la clamorosa papera di Meret. Non è mai stato un mistero che il portiere non fosse in cima alle preferenze di Spalletti e, a dire il vero, nemmeno della Società che, non riuscendo a trovare un valido sostituto di Ospina, ha deciso di rinnovare per un solo anno il contratto a Meret, altro segnale, questo, di una tutt’altro che grande fiducia nei confronti dell’estremo difensore azzurro. Un problema quello del portiere che rischia di minare un’intera stagione: se è vero che Meret ha disputato alcune buone gare, è altrettanto innegabile che nella maggior parte dei match non ha mai convinto. la papera nella gara con il Bologna non è stata la prima e, purtroppo, non sarà l’ultima considerato che si verificano con cadenza ciclica. Il problema di fondo è che in una squadra che vince lo scudetto il portiere risulta essere determinante: lo è stato Handanovic con l’Inter e Maignan, lo scorso anno, con il Milan, portieri capaci di regalare punti su punti alle loro squadre con interventi decisivi senza mai penalizzarle con clamorose papere. Con un Napoli primo ed a pieno titolo in lotta per lo scudetto, non intervenire a gennaio, per colmare questa falla, sarebbe davvero un delitto, una decisione che confermerebbe l’indifferenza del Club nel raggiungere vittorie importanti. L’auspicio è che Spalletti e Giuntoli possano convincere D Laurentiis e Chiavelli ad un altro sacrificio economico per cercare di raggiungere quel traguardo che, mai come quest’anno, appare alla portata degli azzurri.

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