Il Napoli vince ma continua a non convincere. Poche idee e tanta confusione con molti giocatori che in campo, anche stasera, hanno dimostrato di non sapere cosa fare con la palla. Una squadra capace anche di creare occasioni ma più che altro grazie alle iniziative individuali dei singoli. Chi non convince, più di tutti, è, però, ancora una il tecnico azzurro: al di là della scarsa organizzazione tattica, specialmente nella fase difensiva, a destare perplessità sono specialmente i cambi ed una condizione atletica che cala vistosamente ed inesorabilmente nell’ultima mezz’ora. Imbarazzanti gli ultimi 20’ di partita nei quali, contro il fanalino di coda del campionato con il peggior attacco dopo l’Empoli e la peggiore difesa, Garcia ha tolto prima Kvaratskhelia per Il meno offensivo Elmas, poi Lindstrom sicuramente meno attaccante di Politano e poi l’incontrista Cajuste in luogo della mezzala Zielinski. I cambi del tecnico francese, oltre ad abbassare il baricentro della squadra consentivano ad Inzaghi di infoltire il reparto offensivo tirando fuori un difensore e, buon per il Napoli, gli errori di Garcia non avevano ripercussioni grazie solo alla pochezza della compagine salernitana. I tempi, purtroppo, sono stretti e non sfruttare la prossima sosta per cambiare gestione tecnica sarebbe un suicidio sportivo visto che alla ripresa gli azzurri giocheranno, in pratica ogni tre giorni, affrontando Atalalanta, Real Madrid, Inter, Juventus, Braga, Cagliari, Frosinone (coppa Italia) e Roma prima d8 Natale che quest’anno potrebbe essere particolarmente triste per i tifosi azzurri.