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IACHINI: “IL NAPOLI E’ UNA SQUADRA PERICOLOSISSIMA. RINO STA FACENDO BENISSIMO”

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Giuseppe Iachini, commissario tecnico della Fiorentina, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match contro il Napoli:

Sulle parole di Commisso: “Per come sono io, le parole del presidente si ascoltano e non si commentano. Il fatto che abbia detto determinate cose non può che farmi piacere, viste le difficoltà che abbiamo incontrato. Sono parole che fanno capire quante difficoltà ci sono state. Sono stato chiamato per superare momenti difficili. L’anno scorso siamo arrivati al decimo posto, quest’anno abbiamo spezzettato il lavoro. Le parole del presidente dimostrano la sua sincerità. Lo ringrazio, vado avanti col mio lavoro, con la consapevolezza di aver dato una mano alla mia Fiorentina. Sono tornato, in un momento così delicato, perché non me la sono sentita di lasciare da soli i ragazzi. Ho cercato di dare il mio contributo, mi ha fatto felice”.

Sulla salvezza: “È stata difficile perché non c’era una continuità di lavoro. Sono tornato dopo 5 mesi e mezzo, con un calendario tosto, e ritrovando una squadra impaurita. CI siamo messi sotto, abbiamo lavorato. Il condottiero non deve abbassare la testa e deve dare l’esempio, ho cercato di dare l’esempio a tutti. Abbiamo lavorato tanto, non nascondo che c’era un pizzico di preoccupazione”.

Su Kokorin: “Si sta allenano con noi, valuteremo quando ha superato questo infortunio, perché certi problemi li paghi anche a livello mentale. Vedremo nei prossimi giorni”.

Perché non viene riconfermato? “Avevo già parlato col presidente dopo la Lazio. Lui mi aveva fatto intuire che c’era anche questa possibilità, ma è giusto che io faccia il mio percorso e la Fiorentina il suo. Per me la Fiorentina non è una squadra qualsiasi. Sono legato a questa piazza, per me fare l’allenatore qui è qualcosa di più. Sono capitato qua e ci sono state situazioni incredibili. Aver portato a casa il risultato mi inorgoglisce, ma mi fa anche pensare. È giusto che la Fiorentina faccia il suo percorso, io resto legato a questa squadra. È bello lasciarsi così, da grandi amici. Con la gioia dentro di aver dato tutto, da calciatore e da allenatore. Il presidente aveva manifestato la sua soddisfazione per il lavoro svolto e dalle sue parole avevo colto tutta la sua gratitudine. C’era il terrore di poter retrocedere, sradicarlo è difficile. Sono tornato dopo 5 mesi e mi sono accorto di questa situazione. Quando è stato raggiunto l’obiettivo il presidente ha voluto esternare la sua gratitudine ed aveva fatto battute positive per il futuro”.

Domani a Firenze arriva il Napoli di Gattuso. Com’è il suo rapporto con l’allenatore del Napoli? “Il Napoli è una squadra pericolosissima, con Rino ho un ottimo rapporto. Sta facendo benissimo a Napoli. Sta giocando alla grande e segna tanti gol, vuol dire che è in un ottimo mento. Servirà una grande partita da parte nostra. Hanno anche un giorno in più di recupero”.

Sulle critiche: “Il calcio è un gioco per chi lo guarda. Per gli altri è un lavoro. Le prime partite Gasperini faceva malissimo, se non sbaglio zero punti. Molti allenatori ci mettono tante partite prima di ingranare. Se l’Atalanta avesse esonerato Gasp probabilmente adesso non sarebbe dove è. Nelle mie prime sette giornate potevamo fare qualcosa di più ma serviva più tempo prima di vedere buoni risultati”

Come si va a motivare la squadra per la sfida con il Napoli? “Non mi permetto di giudicare il risultato dell’andata. Ogni partita ha la sua storia, ogni gara deve essere giocata, poi il campo darà il suo verdetto. Servirà una gara perfetta perché il Napoli ha tantissima qualità”.

Il gruppo è arrivato alla fine di un ciclo? “Non spetta a me rispondere a questa domanda, toccherà al prossimo allenatore”.

Su Callejon: “Vedremo, nella mia testa c’è voglia di dare spazio a chi ha giocato meno in questa stagione”

Su Kouame: “Posso parlare del mio blocco di partite. Aveva iniziato bene, facendo buone partite. Col Torino in casa, e anche con l’Inter a San Siro. Poi al suo posto era entrato Vlahovic, aveva sbagliato il gol del 4-2 ed è stato massacrato. Per questo alla gara successiva ho schierato Dusan titolare. Poi il percorso della stagione è cambiato, ha perso quella carica che un attaccante deve avere. Il portiere e l’attaccante, per me sono ruoli diversi rispetto alla squadra e ci sono delle annate particolari. Magari certi anni un attaccante calcia in porta 100 volte e fa 5 gol e perde fiducia. O magari tira 25 volte e fa 20 gol, e questo aiuta la fiducia. Portiere e centravanti sono due ruoli specifici, sono sempre nell’occhio del ciclone”.

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