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GOTTI: “PECCATO CHE NON CI SOTTOVALUTANO. IL PICCO PUÒ FARE LA DIFFERENZA”

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A sei giorni dall’intervento alle anche si rivede Luca Gotti che in sala stampa presenta così la sfida alla capolista: “Mi sono operato lunedì mattina, ho forzato un po’ il recupero perché volevo essere oggi in campo con la squadra. Non è scontato che io riesca ad andare in panchina, anche per le logistiche che non aiutano, ma ci tenevo ad esserci. Ho visto tutti gli allenamenti dei ragazzi, ci siamo collegati da remoto. Ci voleva oggi la vicinanza di persona”. 

Su Shomurodov: “Non gioca da un po’, ma è in buone condizioni. Ha lavorato bene dov’era e si è presentato con grande disponibilità. A volta capita che da grandi squadre arrivi qualcuno scontento, invece sta dando tanto”. 

Sulle variazioni di formazione: “Il Napoli dà l’impressione di essere forte, tutti i giocatori sono al posto giusto e ha grandi meccanismi. Ci sono alchimie che premiano un percorso chiaro, mentre noi siamo in un momento particolare. Ci mancano nove giocatori, sono tanti. Da una situazione positiva all’improvviso ci troviamo a gestire questo: dovremo giocare al massimo delle nostre possibilità e daremo tutto”.

Sulla stima di Spalletti: “Il fattore Picco può essere un vantaggio, ma non solo con il Napoli. Il fatto che loro non sottovalutino la partita mi dispiace, perché poi capita che in coppa giochino altri giocatori concedendo qualcosa e magari in un campionato gli avversari possono recuperare qualche punto”.

Sul mercato: “Ieri ne ha parlato il direttore e ha spiegato tutto. Ha aiutato la squadra nell’immediato e per costruire un percorso nel tempo. Oggi il mio compito è essere contenti da oggi a quel tempo: qualcosa va ripensato viste le mancanze che abbiamo e i movimenti dei giocatori. Il mercato non porta a soddisfare completamente le esigenze, non ci sono alternative in campo e non si riproducono le linee di gioco con caratteristiche diverse da parte dei giocatori. Vanno ricreati nuovi equilibri e cercheremo di farlo nel modo migliore possibile.

Su Holm: “Non sta bene. In una situazione normale non avrebbe giocato con Roma e Bologna, ha una problematica che deriva dalla pubalgia e lo stiamo gestendo. Questa settimana ha fatto dei giorni di riposo per averlo al meglio, ma è un po’ sofferente. Con lo staff abbiamo ragionato con raziocinio”.

Su Krollis: “Per valutarlo concretamente bisogna pensare che è stato fuori un mese e mezzo. Ha saltato qualche allenamento ed è come se fosse al 10 luglio. Viene da un altro mondo e prova a capire quel che gli chiediamo. Aveva una distorsione ma si è risolta, dovrà entrare con calma. Abbiamo nove infortunati, ci chiediamo cosa sbagliamo perché qualcosa non torna. Ma sono 2-3 infortuni diversi, fisiologici: uno ha l’ernia, uno si è fratturato, uno ha la pubalgia. Questa è la situazione”.

Su Verde: “Quando mi hanno detto che sarebbe potuto partire è stata una coltellata. Dal primo giorno di ritiro ho grande stima per lui e lo aspetto. Sono capitate tante cose, non è stato bene e l’ultimo giorno di mercato leggere queste cose mi ha dato fastidio. Ho saputo che le cose non sono andate esattamente così e che sono state gestite in maniera non lineare. La realtà è arrivata in maniera diversa: non vedo l’ora che Daniele sia quello che tutti conosciamo. A Bologna è subentrato dopo due partite da titolare. Il caso lo stiamo facendo noi e per la realtà delle cose mi fa incazzare”. 

Su Maldini: “Vive alti e bassi, dovuti alle sue caratteristiche. Ha qualità e talento, deve essere lasciato libero di esprimersi. Va aiutato difensivamente, deve ricevere palla in un certo modo. Non sempre possiamo creare il guanto perfetto per la mano, dobbiamo aiutarci a vicenda. Sono ragazzi molto sensibili, che sentono l’emozione: io devo alleggerire loro la pressione e farli giocare”.

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