Gasperini incarta Conte e passeggia al Maradona ridimensionando un Napoli prigioniero di Lukaku e condannato da un portiere sopravvalutato che, come spesso capita, risulta avere grosse responsabilità su tutte le reti bergamasche. A sorpresa Gasperini lasciava fuori il capocannoniere del campionato, Retegui, e così non dava punti di riferimento agli azzurri, la supremazia territoriale dei nerazzurri si concretizzava, però, solo grazie ad un doppio errore di Meret con la mancata uscita e, poi, facendosi sorprendere sul proprio palo dalla conclusione di Lookman. Lo stesso Meret si faceva trovare impreparato sul raddoppio atalantino che di fatto indirizzava in maniera decisiva il match. In effetti in campo si è visto il solito Napoli, monotematico alla ricerca di un Lukaku imbarazzante. Al di là della migliore organizzazione degli uomini di Gasperini, numeri alla mano, la gara è stata di assoluto equilibrio con tre tiri per parte nelle specchio della porta, 51% di possesso palla per gli azzurri e 49% per i nerazzurri. Non condivisibili nemmeno i cambi fatti da Conte specialmente la scelta di lasciare in campo il fantasma di Lukaku per 75’ ma anche l’insistere su un Raspadori che continua a deludere. Il tanto decantato da Conte, Gilmour, ha palesato notevoli limiti ricordando, a tratti, per passo e qualità la brutta copia dell’ex azzurro Demme. La speranza è che con il ritorno di Lobotka e, soprattutto, con qualche scelta coraggiosa di Conte, come mettere in panca Lukaku e Meret, a Milano contro i nerazzurri possa rivenderli un Napoli vincente o almeno non costretto ad una gara ad handicap con giocatori non all’altezza.