Le decisioni dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, stanno dando l’impressione di approssimazione e scarsa conoscenza delle dinamiche legate al mondo del calcio. Le restrizione alla vendita dei tagliandi per la gara Parma-Napoli, con la possibilità di acquisto dei tagliandi concessa soltanto ai residente a Parma e Provincia e di fatto volta ad impedire l’accesso al Tardini dei tifosi azzurri, è stato un fallimento totale, così come da noi anticipato, visto che si è cercato di arginare uno tsunami con una barriera di carta come dimostrato dalla presenza massiccia di tifosi azzurri che occupavano gran parte della tribuna centrale e spicchi del settore opposto adiacente al settore ospiti oltre che chiaramente il settore ospiti. Una decisione presa chissà su quali congetture che stride in maniera evidente con quanto deciso per la gara Napoli-Cagliari. Per il match con i sardi, l’Osservatorio ha autorizzato l’apertura del settore ospiti con la vendita ai residenti in Sardegna, ignorando colpevolmente e pericolosamente l’acerrima rivalità che divide le due tifoserie e che anche nella gara di andata aveva visto incidenti tra le due fazioni. Un metro di giudizio, quello dell’Osservatorio, che meriterebbe un’attenta valutazione. Una decisione che denota una grande disinformazione ed una pericolosa approssimazione con la quale si è deciso di consentire l’arrivo dei tifosi sardi. Ai signori che hanno preso questa decisione, forse non sapendo che in caso di scudetto l’intera città, a partire dalla zona stadio, sarà completamente bloccata da una marea azzurra, vorrei chiedere come pensano di far arrivare i tifosi sardi al porto ed all’aeroporto e soprattutto quando, considerato che in caso di vittoria si farà festa fino al mattino. Forse hanno pensato di farli passare tra una marea di tifosi avversari e nemici dichiarati? O forse pensano di tenere i tifosi ospiti nello stadio fino al mattino o almeno fino a quando finiranno i festeggiamenti? O forse hanno avuto garanzie che non ci saranno festeggiamenti? Fatto sta che le decisioni dell’Osservatorio lasciano perplessi e preoccupati.
