Nel giorno di Barcellona-Napoli, Eljif Elmas, centrocampista azzurro, ha rilasciato una lunga intervista ai canali ufficiali UEFA:
“Sono a Napoli da quasi due anni e mezzo e come sapete ho giocato molte partite. È uno dei migliori club d’Italia, il nostro obiettivo è giocare ai massimi livelli per vincere più titoli è possibile. Devo dire che questa esperienza mi ha aiutato a crescere sia come uomo che come calciatore. Posso ringraziare i miei compagni, per me ogni partita è importante e sto maturando molto come calciatore. Il Napoli è una delle migliori società in Italia e sono molto felice. Mi auguro di rimanere a lungo”.
Su Ancelotti e Gattuso: “Posso dire con certezza che ho imparato molto dagli allenatori con cui ho lavorato. Ho iniziato con Ancelotti, un allenatore con tanta esperienza e che ha vinto molto. Da lui posso dire di avere imparato tanto. Cosa posso aggiungere? Ancelotti è un tecnico meraviglioso, ciò che ha fatto in carriera parla per lui. Con Gattuso ho conosciuto una persona diversa dal punto di vista tecnico e umano, con uno stile diverso. Per me le cose sono andate perfettamente con entrambi, vincendo anche una Coppa Italia”.
Su Spalletti: “Penso ci sia da imparare da ogni allenatore, Ora c’è Spalletti, mi ha dato fiducia da subito. E credo di averla ripagata con delle buone prestazioni. L’obiettivo è andare avanti così. Anzi: migliorare”.
Sulla rosa del Napoli: “Devo dire che è più facile giocare con certi giocatori, sono tutti eccezionali, sanno dove stare in campo e sanno come trovarti. È più facile, perché puoi fare qualsiasi cosa tu stia pensando in un determinato momento, andare avanti per sfidare il portiere nell’uno contro uno o raccogliere un passaggio per completare l’azione. In ogni zona del campo ci sono grandi calciatori come Insigne e Mertens, che hanno dimostrato le loro qualità nel corso degli anni. Stesso discorso per Zielinski e Koulibaly, che è tra i migliori difensori in assoluto. Poi ci sono Fabian, Lozano e non posso dimenticare Osimhen. La rosa è ricca di grandi elementi, ma c’è spazio per giocare. Inoltre, siamo insieme da molti anni e questo facilita le cose, è come se potessimo leggere i pensieri degli altri, così possiamo giocare in modo veramente intelligente”.
Sullo Stadio Diego Armando Maradona: “Onestamente basta solo sentire il nome dello stadio, non c’è altro da aggiungere. Ci sono grandi emozioni quando si gioca in Europa League, idem in Serie A. È fantastico, vedi gente che arriva con tante emozioni dentro di sé e che ama il Napoli. Poi, certo, è vero che il nome di Diego Armando Maradona crea in te un’emozione speciale perché sappiamo che grande leggenda fosse. Sarà ricordato per sempre nella città di Napoli e in tutto il mondo”.
Vincere a Napoli? “Cerco di fare del mio meglio, di aiutare la squadra, lavorare duramente e fare tutto ciò che mi viene chiesto. Le cose stanno andando bene, anche in Europa League: ho segnato quattro gol e mi aspetto anche di più. Non mi arrenderò mai perché la costanza è l’aspetto più importante in questo sport. Spero di continuare così e di non finire la competizione con questi quattro gol. Vincere l’Europa League è possibile. Giochiamo a calcio per questo motivo, per vincere. Davanti abbiamo delle partite difficili, conosciamo bene il livello delle squadre e dei giocatori in competizioni come queste. C’è ottimismo e speriamo di riportare questo trofeo in città, dove la gente lo aspetta da anni E dico che questa generazione può farcela, grazie a questi calciatori e all’allenatore. Allenandoci nel modo giusto, si può fare”.
Sull’infanzia: “Gioco per strada con gli amici da quando avevo 4-5 anni. Tutti i giorni quando abitavo a Butel visto che era l’unico posto dove giocare. Bastavano due pietre per i pali della porta e si giocava. Così mi sono innamorato del calcio”.
Su Italia-Macedonia: “Essendo una sfida secca il nome dell’avversario conta poco. Abbiamo il 50% di possibilità noi e il 50% loro. Ci sono 11 giocatori che scendono in campo contro altri 11, vedremo al fischio finale. La qualificazione a questo Mondiale sarebbe per la Macedonia il risultato più prestigioso”.