Rudi Garcia, il tecnico dal quale è partita la distruzione del Napoli, può vantare la migliore media punti tra i tre tecnici avvicendatisi sulla panchina azzurra. Un risultato che non cancella i danni che ha fatto ad un meccanismo perfetto sia sotto l’aspetto fisico, con il pessimo preparatore Rongoni, sia sotto quello tecnico e morale. La sua media punti, di 1,75 a gara, trova giustificazione principalmente per gli avversari affrontato, non proprio di prima fascia. I 21 punti conquistati in 12 gare, (con 24 gol fatti, 13 subiti e con 4 clean-sheet), frutto di 6 vittorie, 3 pareggi e 3 sconfitte, erano arrivati contro Frosinone, Sassuolo, Lazio, Genoa, Bologna, Udinese, Lecce, Fiorentina, Verona, Milan, Salernitana ed Empoli.
Sotto la gestione Mazzarri, in 12 partite, lo stesso numero di gare con Garcia in panchina, si sono ottenuti 15 punti, con una media di 1,25, frutto di 4 vittorie, 3 pareggi e 5 sconfitte (con 9 gol fatti, 15 subiti e 2 clean-sheet). Molte, però, le attenuanti per Mazzarri che, oltre ad ereditare una squadra distrutta nel fisico e nel morale, fu costretto a fare a meno di molti giocatori importanti a partire da Osimhen ed Anguissa impegnati in coppa d’Africa per passare agli infortunati Kvaratskhelia, Zielinski, Mazzocchi, Cajuste ed Olivera. Non da ultimo anche il calendario non proprio agevole con Atalanta, Roma, Juventus, Milan, Lazio e Torino in trasferta e Inter, Cagliari, Monza, Salernitana, Verona e Genoa in casa.
Calzona, invece, ha avuto il vantaggio di trovare una squadra fisicamente in condizioni migliori di quelle che aveva trovato Mazzarri, beneficiando del buon lavoro del preparatore Pondrelli, ha avuto a disposizione tutta la rosa e non si può dire che abbia avuto un calendario proibitivo affrontando Cagliari, Sassuolo, Juventus, Torino, Inter, Atalanta, Monza, Frosinone, Empoli, Roma, Udinese e portando a casa solo 15 punti in 11 gare, frutto di 3 vittorie, 6 pareggi e 2 sconfitte, con una media di 1,36 a partita, con 20 gol all’attivo, ben 16 al passivo e nessun clan-sheet.
