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Di Lorenzo: “Non mi sarei mai immaginato di raggiungere i traguardi che ho raggiunto con Napoli e Nazionale…”

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Giovanni Di Lorenzo, capitano del Napoli, ha rilasciato, durante l’ultimo ritiro a Coverciano con la Nazionale italiana, un’intervista a Vivo Azzurro TV:

“Segnare è la gioia più bella e per questo da bambino giocavo attaccante. Mi avevano soprannominato Batigol, poi piano piano sono scalato dietro fino a diventare difensore. I traguardi che ho raggiunto con il Napoli e la Nazionale sono qualcosa che mai mi sarei immaginato di raggiungere, quando ci arrivi dopo un percorso come il mio è ancora più bello. Il segreto è non aver mai mollato”.

Giro d’Italia di Di Lorenzo. Il cammino inizia da gregario fino ad indossare la maglia azzurra. “Ho giocato prevalentemente al Sud, ma anche a Cuneo. Sicuramente gli anni nelle categorie inferiori a Reggio Calabria e Matera mi hanno aiutato moltissimo. C’è stato un periodo in cui mi sono trovato senza squadra, non sono stati momenti facili, ma con il supporto dei miei familiari e della mia ragazza, che poi è diventata mia moglie, sono riuscito a superarli. La gavetta è stata veramente importante, credo di essere cresciuto più in fretta rispetto ad altri ragazzi. Sono andato via di casa molto giovane, scendendo dalla Toscana fino a Reggio Calabria. Diventare calciatore è sempre stato il mio sogno, un sogno che poi è diventato un obiettivo perché ho iniziato a vederlo sempre più vicino”.

Sei anni fra la Nazionale Under 20 e 21 e la chiamata in prima squadra. “La prima chiamata è stata una sorpresa, non me l’aspettavo. Da lì è iniziato tutto, sono ormai diversi anni che faccio parte di questo gruppo e indossare la maglia della Nazionale è per me un grande orgoglio, un onore”. Partito in panchina all’Europeo del 2021, prende il posto dell’infortunato Florenzi nel match inaugurale con la Turchia per non lasciarlo più, festeggiando da protagonista il trionfo di Wembley: “L’Europeo è stato bellissimo, siamo stati più di un mese insieme e c’era un’atmosfera incredibile. Uno dei segreti è stato il fatto di pensare tutti a un solo obiettivo e avere una testa unica. Il saper fare gruppo ha fatto la differenza”.

Hai riabbracciato Gattuso a Coverciano dopo 4 anni. “Veniamo da un periodo non bellissimo, dovremo cercare di dare tutti qualcosa in più perché quello che abbiamo fatto finora non è bastato. Il tempo è poco quando si viene qui a Coverciano e dovremo sfruttarlo al massimo per andare al Mondiale. Ci sentiamo addosso questa grande responsabilità e vogliamo raggiungere la qualificazione a tutti i costi”.

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