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CONTE IN CONFERENZA STAMPA: “LUKAKU UNICO, PARMA AVVERSARIO PERICOLOSO”

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La prima domanda della conferenza stampa di Conte non poteva non essere che su Lukaku. La mancanza dell’annuncio ufficiale però rinviava il discorso sull’attaccante belga:
“Io sto aspettando l’annuncio ufficiale (ride, ndr), prima di parlare di un giocatore, come successo in passato, aspetto l’annuncio ufficiale”.

Quanto è stata importante la vittoria sul Bologna per il morale?
“Sicuramente la partecipazione c’era già prima e non poteva essere altrimenti, perché al di là del risultato la partecipazione agli allenamenti deve essere sempre massimale, perché al di là di un buon risultato o un non risultato positivo, la pretesa è d’obbligo. Hanno dato tutto anche dopo il Verona, lo stesso col Bologna, ma sappiamo quanto un risultato possa cambiare gli umori, in generale. Può cambiare, tra virgolette, anche l’approccio, puoi essere più contento, non rilassato, ma sicuramente con più entusiasmo, da parte mia di tutto lo staff, ma questo  non è mai mancato in settimana, in qualsiasi cosa, per questo lo dico con orgoglio: sono soddisfatto del gruppo, molto, mi danno tutto”.

Entusiasmo sia ieri che oggi a Capodichino, a 24 ore dalla fine del mercato è il Napoli di Conte?
“Il mio Napoli lo è stato fin dal giorno in cui ho messo la firma sul contratto, nel bene e nel male, dal punto di vista tecnico parlo.  l’ho sentito subito mio. Non ci sono dubbi. Sto imparando a conoscere un po’ l’ambiente, quello che voglio sempre sottolineare, dobbiamo trovare il giusto equilibrio in tutte le cose. Napoli, l’ambiente, il tifoso, non deve lasciarsi trasportare dal momento positivo o negativo, ad essere pessimisti o ottimisti, deve andare molto più in profondità e capire che è stato iniziato un lavoro di ricostruzione su una base che insieme al club ho reputato importante su cui ricostruire la squadra, abbiamo fatto delle valutazioni e pian piano stiamo aggiungendo comunque degli elementi, da questo punto di vista ci deve essere grande positività da parte del tifoso perché penso che è un mese e mezzo che stiamo lavorando duramente, stiamo ponendo delle basi, non facciamoci prendere dal risultato positivo, dal risultato negativo, fa parte di un percorso, ci saranno delle partite che vinceremo, anche in maniera bella importante come fatto con il Bologna, ci saranno dei passi falsi durante questo percorso ma non ci dobbiamo far condizionare dal fatto di cadute o da vittorie quello che dobbiamo sapere e che è iniziata una ricostruzione, dove comunque c’è un progetto, c’è una visione, e mi auguro possiamo seguire questa visione questo progetto il più a lungo possibile e creare delle fondamenta solide che possano durare nel tempo portare il Napoli ad essere  un’antagonista principale nei confronti delle solite note, questo per me è importante e questo deve rassicurare i tifosi al di là che si possa vincere o si possa perdere o pareggiare e che si sta lavorando,per ricostruire un qualcosa che possa dare entusiasmo ed appartenenza ancora di più a tutti quanti, appartenga che proviamo portare anche all’interno della squadra, ai calciatori perché io penso che se il calciatore capisce e avverte e appartiene a qualcosa darà sempre qualcosa in più”.

S’è visto un altro atteggiamento, un’altra ferocia, un’altra solidità.
“Quando c’è una fase di ricostruzione, la prima cosa che dissi e che avevamo subito 48 gol, che significa che così non vai da nessuna parte. Quando c’è una ricostruzione si parte comunque dalle basi e quindi alcune situazioni , soprattutto a livello di solidità, erano state perse, anche in virtù di tanti cambi di allenatori, perché qualcosa si può perdere, perché ognuno di noi porta le proprie idee sul campo. I calciatori lo sanno che essere solidi, composti, è il presupposto per vincere. Noi lavoriamo sotto tutti gli aspetti, anche il fatto di essere ferocia anchenella sofferenza è quello che si era perso. Nella difficoltà non erano abituati più a soffrire, stiamo cercando di proporre situazioni anche in allenamento in cui c’è da soffrire, compattarsi, aiutarsi, ritrovare quello spirito di squadra che è fondamentale”.

Parma, matricola terribile, la sorpresa di questo avvio di campionato, che partita si aspetta?
“I miei sanno già cosa penso della partita di sabato sera, già da ieri ho fatto drizzare le antenne. E’ una squadra in grandissima salute, non fai 4 punti con Fiorentina e Milan per fortuna e anche nell’ultima amichevole prima del campionato aveva battuto 4-1 l’Atalanta. Ha in organico giocatori forti, hanno grande energia, hanno una squadra giovane, se gli lasci campo ti fanno male, ha fatto male alle altre finora affrontate e può farlo anche a noi. Dovremo avere l’intelligenza di attaccare in maniera giusta, loro ci inviteranno anche ad attaccare, a prendere possesso della loro metà campo e lì loro sono terribili perché si compattano molto bene e tutte le palle che riescono a recuperare ripartono come razzi. Sarà difficile, la stiamo preparando, perché ogni partita dobbiamo sapere che tipo di musica dobbiamo suonare. Partita molto difficile, penso più difficile che col Bologna e ci sarà bisogno di tutti. Quello che deve entrare in testa è che quest’anno ogni partita ci sarà bisogno di tutti, ogni vittoria bisognerà festeggiarla, bisogna ritrovare quello spirito quell’entusiasmo, quella voglia di festeggiare un qualcosa che non è per nulla scontato, io penso che se riusciamo a ritrovare questo entusiasmo possiamo creare un’energia positiva tra noi, tutto l’ambiente e riportare il Napoli dove deve stare”.

Ci racconta la sua visita privata al murale di Maradona.
“Non so come sia uscita, l’ho fatta alle 23.30 con mia moglie, mia figlia e mio fratello. Qualcuno ci ha scoperti (ride, ndr), ma è stata molto bella, si respira un’aria particolare, è un posto di culto, ci tenevo ad andare, contento di averlo fatto, strano che si sia saputo, mi ha visto qualcuno ma sono cose che magari uno vuole fare pure in silenzio, ma sono molto contento di averlo fatto, senza scorte particolari. Si respira un’aria incredibile c’è un’energia lì incredibile, pazzesca”. 

Kvara l’ha fortemente voluto, da vicino che idea si è fatto?
“La prima cosa che voglio dire di Kvara è che è un bravo ragazzo, si allena in maniera professionale con la voglia di migliorarsi e questo per me è alla base di un’ulteriore crescita. Stiamo parlando di un ragazzo che ha solo 23 anni, una vita davanti a se per diventare un giocatore veramente importante di grandissimo livello, ha margini di miglioramento veramente notevoli, quello che sto cercando con questa soluzione qui anche a livello tattico è di dargli più imprevedibilità possibile perché se lo metti solo in una zona di campo, alla fine anche l’avversario legge la situazione, ti può portare un raddoppio, te lo può triplicare, può diventare molto prevedibile, ma stiamo lavorando anche con Politano, Neres e Ngonge, con quelli talentuosi e forti nell’uno contro uno, di dargli più imprevedibilità dentro al campo che andare sull’esterno per esaltare le loro caratteristiche. Kvicha è un ragazzo che ha la testa sulle spalle, ha l’opportunità come i suoi compagni di fare un’ulteriore crescita a livello calcistico, non solo  livello tattico ma anche a livello di personalità e mentalità di crescere e diventare un top player, ha solo 23 anni e fortuna che sta con noi. Sta cercando di mettersi totalmente a disposizione e penso che è un calciatore che ha ancora margini di miglioramento importanti e quindi di crescere ancora di più. Già oggi è un giocatore molto forte e sapete che considerazioni ho io nei suoi confronti,  però, ecco, quello che a me piace di Kvara e che è un un talento che però si mette a disposizione della squadra ed è quello che io cerco, la squadra con una determinata organizzazione, poi, esalterà il talento però il talento si deve mettere a disposizione della squadra. Io oggi ho trovato comunque un gruppo di ragazzi anche più talentuosi che hanno capito e si stanno mettendo a disposizione della squadra perché sanno che comunque miglioreranno loro stessi ed il loro bagaglio”.

Di Lorenzo l’ha voluto confermare fortemente, che peso ha nello spogliatoio ma anche tatticamente da braccetto? immagina rinforzi a destra?
“Io ho insistito tanto per Giovanni, come per altri. Non lo conoscevo, ma sapevo di grandi qualità umane, del capitano, sapevo dell’amore per la squadra, ho insistito molto, alla fine sono contento. A tutti ho fatto capire l’importanza di Giovanni, ma anche calcisticamente perché è intelligente, ha i tempi giusti d’attacco, quando venire dentro, quando fare l’uno due, per me è molto forte e siccome mi hanno chiesto di ricostruire una squadra forte, non poteva prescindere da uno forte come lui. Io del gruppo storico su cui punta, di qualsiasi giocatore mi chiedete ne posso parlare solo bene. Di Frank, Lobo, Amir, lo stesso Mazzocchi che dà il 110% in campo. Se non nomino qualcuno faccio un torto, ora dobbiamo essere bravi ad inserire i pezzi giusti, anche se manca un giorno, sappiamo che non si potrà fare tutto, ma il minimo dobbiamo farlo e aggiungere pezzi su basi solide”.

La vittoria col Bologna è la scintilla di cui parlava?
“Fondamentale, sarebbe fondamentale riuscire a dare continuità alla vittoria con il Bologna, contro un Parma che oggi è una delle più in forma, la sorpresa anche di questo inizio. Abbiamo un doppio compito: dare continuità affrontando una grande difficoltà, perciò stiamo lavorando tanto fin da ieri ho già alzato le antenne e le ho fatte alzare ai ragazzi, se capiamo che partita affrontiamo avremo più possibilità. Non posso influire il risultato finale, ma posso controllare le situazioni che portano ad affrontarla la partita in maniera giusta”.

Simeone s’è sbloccato, ha visto più entusiasmo nel giocatore? 
“Giovanni è un ragazzo che fa parte del gruppo storico, si spende e spande per il Napoli durante gli allenamenti, in ogni situazione. La generosità non gli fa difetto, lo sappiamo tutti, però so benissimo anche l’importanza che riveste il gol per l’attaccante, per me Giovanni e lo stesso Jack li considero due giocatori importanti che devono stare nella nostra rosa. Jack può giocare anche nella posizione di Kvara, anche se con caratteristiche diverse non potendo andare esterno nell’uno contro uno, ma può andare dentro al campo oltre ed essere alternativo alla punta. Per la punta il gol è fondamentale, però a me quello che interessa molto è il il lavoro che devono fare per la squadra, quello che prepariamo, le posizioni che devono prendere, quello che gli chiedo, giocare per la squadra diventa molto più fondamentale, il gol in se stesso è importante però è solamente una parte, ripeto, Giovanni è un ragazzo che dà sempre tutto, e non posso far altro che parlarne bene e volerlo nella mia rosa”.

I fantasmi di Verona cancellati definitivamente? Il rapporto con De Laurentiis in questi giorni?
“Noi lavoriamo quotidianamente per cercare di non tornare indietro, questo deve essere chiaro. Come non torniamo indietro preparandoci bene così contro il Parma, dobbiamo prepararci a fare una partita molto accorta, soprattutto in fase di possesso perché troviamo una squadra molto brava a compattarsi ad invitarci ad attaccare per poi

per ripartirci con giocatori di valore come Man, Manila lo stesso boni o son i, trequartista quindi Dovremo fare grande attenzione per evitare che si torni al passato. Detto questo, non significa che magari un risultato negativo significa che siamo tornati di nuovo indietro. A Verona ci sono state due partite, al di là del risultato mi sono arrabbiato per il 3-0 e l’atteggiamento impaurito, quello mi ha dato fastidio e mi ha spaventato. Mi auguro di non vederlo più, perché man stiamo lavorando su determinate situazioni che devono diventare delle certezze che daranno sicurezze individuali e collettive. In questo momento con c’è nessun bisogno che mi senta con il Presidente o con qualcun altro, Yellowstone che doveva essere sul tavolo è sul tavolo da tanto tempo, adesso aspettiamo che finisca il mercato e basta, io oggi quello su cui mi devo concentrare tanto e sul campo e sui calciatori”.

Arriva l’ ufficialità dell’acquisto di Lukaku e si parla subito dell’attaccante belga. Ci sarà col Parma? Come cambia il suo Napoli con lui?
“Innanzitutto, visto che è ufficiale, mi auguro di averlo a disposizione oggi, domani e anche dopo domani perché poi giochiamo e che Romelu entri in sintonia con la squadra. Verrà con noi, contro il Parma, se non c’è niente di particolari. Di Romelu cosa posso dire, è un centravanti atipico, nella mia precedente esperienza quando ho avuto la possibilità di portarlo con me perché i centravanti quelli grossi solitamente sono anche lenti e o li utilizzi in area come boa per tenerti palla ma poi non hanno grande gamba per sfruttare il campo, ecco io Romelu l’ho sempre definito come uno di football americano, se tu li vedi sono di 1.90 però sono velocissimi, lui è un giocatore potente, e unisce le due cose e noi abbiamo bisogno di queste due cose, sia di un calciatore ci possa tenere botta, tenere palla e quindi far salire la squadra o comunque trovare combinazioni con i nostri centrocampisti sia, al tempo stesso, avere un calciatore che può attaccare gli spazi e far male. Ecco perché lo considero un po’ unico. Detto questo Romelu deve venire, è un ragazzo a posto, un ragazzo perbene, posso mettere le mani nel fuoco io per lui, e sa la responsabilità che ha nei miei confronti e nei confronti del Napoli e dei tifosi napoletani. Non dimentichiamo però che ci sono Giovanni Simeone e Jack: Jack ha la possibilità di avere due ruoli non solo come punta ma anche come vice Kvara e Giovanni è una valida alternativa. Da questo punto di vista oggi mi sento molto più tranquillo e contento”.

  Numericamente è soddisfatto della rosa che ha a disposizione?
“Da questo punto di vista non andiamo più a parlare di mercato. La società sa di cosa c’è bisogno, c’è un giorno, domani a mezzanotte si chiude e vedremo cosa accadrà”.

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