Il tecnico azzurro prova in conferenza a tracciare le caratteristiche delle squadre vincenti: “Partiamo da un presupposto che le squadre vincenti riescono ad essere belle, riescono a sporcarsi le mani, il vestito, lo diciamo sempre, e riescono a ad essere camaleontiche non nel senso riescono a capire la partita, perché ci sono a volte delle giornate dove per tanti motivi le cose non vanno come vorremmo ed è in queste giornate che tu devi imparare a gestire la situazione, ecco perché dico e parlo di percorso dove quando la partita va in discesa siamo tutti contenti bene ed essere ancora più bravi a capire quando le partite sono sono in salita o si va incontro a partite come quella di domenica dove ci sarà da soffrire e dove dovremo essere bravi e pronti a soffrire, perché chi oggi non è pronto a soffrire, chi non è pronto ed abituato a soffrire non può pensare minimamente di essere un vincente domani, mai, perché la sofferenza fa parte della vittoria, la sofferenza ti rende più forte. È la resilienza di affrontare la difficoltà che ti rende, poi, più forte a far sì che il cammino diventi poi in discesa”.
Sulle condizioni di Olivera e sulle scelte di formazione Conte prova a fare un’analisi della situazione: ”Olivera è un po’ affaticato dall’impegno in Uruguay anche perché ogni volta che va in Uruguay prende tre aerei. Non sappiamo quando parte e non sappiamo quando ritorna. Il ragazzo, comunque, è tornato oggi ed ha fatto tutto tutto l’allenamento, sicuramente è un po’ affaticato perché ha giocato la seconda partita ed ha fatto un viaggio molto lungo e dispendioso. Avremo ancora domani per fare le valutazioni però, al tempo stesso, abbiamo la possibilità di avere delle alternative valide, così come dietro Lobotka, che mi hai detto sono due anni che non salta una partita, però non ci troviamo impreparati, Billy sa che cosa deve fare perché non è che solo in questi due giorni l’abbiamo allenato ad affrontare questo tipo di situazione quindi a livello di organizzazione ed a livello calcistico cambia poco, soprattutto perché le caratteristiche di Billy (Gilmour ndr) sono molto simili a quelle di Lobotka, non ci fosse stato Gilmour in rosa sicuramente sarebbe stata una situazione diversa perché avremmo magari avuto un giocatore più forte fisicamente ma meno qualitativo o con una personalità differenze a giocare la palla, quindi siccome cerchiamo di costruire, come ho detto prima, una rosa forte con ambizione deve prepararsi e costruire nel tempo perché non lo puoi fare subito visto che abbiamo, comunque, cambiato metà rosa. Trovare i giocatori è la priorità, sicuramente era trovare un sostituto di Lobotka perché è un giocatore particolare, unico, e quindi la scelta su Billy è stata una scelta molto ponderata. Siamo stati fortunati e bravi ma il ragazzo, soprattutto, è voluto venire quindi sono molto contento di questo e non cambierà assolutamente niente del punto di vista dell’organizzazione”.
Stuzzicato sull’utilizzo di David Neres, Conte prova a spiegare: “In questo momento, ad un mese di distanza dalle due soste, David è un altro giocatore, perché inevitabilmente quando sai quando che sei sul mercato e devi andar via, un po’ com’è il discorso anche di Romelu, anche se ti vuoi allenare alla fine la testa è un po’ da un’altra parte. Oggi David è un giocatore che sicuramente mi mette in difficoltà non lo nego. Rispetto ad un mese fa, David mi fa sentire sicuramente più forte, capisci, e so che, comunque, oggi sarebbe pronto per giocare dal primo minuto, questo questo è fuori dubbio. Creare queste situazioni dovrà essere il nostro obiettivo in futuro perché come ho detto prima abbiamo appena iniziato la ricostruzione l’obiettivo è quello proprio di incrementare la possibilità di avere una sana competizione anche all’interno del gruppo e dove tutti quanti sanno che c’è qualcuno dietro che spinge e se mi viene un po’ di mal di pancia c’è l’altro pronto a giocare ed a prenderti il posto, questo, ecco, deve essere il nostro obiettivo se vogliamo riportare il Napoli ad essere una squadra che ogni anno deve avere l’ambizione per dare fastidio alle solite note’ questo è l’impegno che io mi sono preso con il presidente e di essermi preso assolutamente con con tutta Napoli”.
Il finale è dedicato alle condizioni di Meret ed al momento di Lukaku: “Diciamo che Alex (Meret ndr) è prossimo al rientro, però c’erano troppi rischi per la partita di Empoli e non vedo il motivo di rischiare. Oggi Elia Caprile sta facendo comunque bene e sta dimostrando di essere un portiere su cui possiamo contare. Quindi perché andarci a prendere un rischio per accorciare dei tempi di recupero quando comunque c’è una situazione che oggi la possiamo gestire anche in maniera un po’ più tranquilla? Meret sicuramente sarà pronto per la prossima partita. Su Lukaku? È un ragazzo che sente grandissima responsabilità, forse troppa. Da quando è arrivato è molto concentrato e molto focalizzato, sente una grandissima responsabilità, forse fin troppa, ogni tanto gli dico fai quello che sai fare perché comunque sposti l’equilibrio, l’ho sempre detto in tutte le situazioni e lo avete visto anche a livello statistico. Lui adesso inizia star bene e se deve stare bene anche mentalmente, deve avere la mente libera ma deve lasciare tutto a me e deve stare tranquillo e cercare di fare quello che sa fare meglio, quindi fare goal, assist e giocare per i compagni perché è un altruista, lui è un generoso, l’avete visto no? Forse fin troppo generoso, e prendersi la responsabilità, lui come Giovanni (Di Lorenzo ndr) ed i più vecchietti, di essere leader”.



















