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CAPRILE A RADIO CRC: “LA CLASSIFICA CI DA CONSAPEVOLEZZA MA LA STAGIONE E’ LUNGA”

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Ai microfoni di Radio CRC, è intervenuto Elia Caprile che ha così parlato: “Il fatto di aver subito pochi tiri significa che siamo compatti, ma non dipende solo dal portiere o dalla difesa, ma da tutta la squadra. Tutti noi ci muoviamo bene ed il mister ci spinge ad essere compatti, forse è questo il segreto. Da portiere seguo il movimento delle punte, vedo tutto il campo e posso dare una mano. Così come loro possono aiutarmi nella gestione della palla, io gli posso dare una mano con gli avversari. Buongiorno? In allenamento fa le stesse cose come in partita, è un fenomeno e tutti i giorni lo dimostra dentro e fuori dal campo: è un grande lavoratore e merita tutto ciò che sta ottenendo. Il salto in una squadra che subisce pochi tiri è particolare e difficile, io cerco di stare sempre concentrato e vedo di dare sempre una mano ai compagni: la parte più difficile è il fatto che mentalmente sai di ricevere pochi tiri ma devi essere pronto.

Sui suoi modelli di portiere, Caprile continua: “Sorrentino è stato il primo big con cui mi sono allenato, avevo 17 anni e ho avuto questa fortuna: ho capito cosa significa allenarsi in Serie A, avere la cattiveria giusta. Ho cambiato il mio modo di allenarmi. Come idolo tra gli italiani dico Buffon, poi ce ne sono più nuovi a cui mi ispiro così come nel passato. Meret? Ho la fortuna di potermi allenare con lui tutti i giorni e lo vedo in campo, non c’è una dote singola ma con gli occhi cerco di catturare qualsiasi cosa”. Sulla classifica e sul prosieguo della stagione il portiere azzurro veste i panni del pompiere: “La classifica sicuramente ci dà consapevolezza ma la stagione è lunga, il campionato non finisce oggi e non ci facciamo prendere dall’entusiasmo. Sappiamo di dover lavorare tanto, poi a maggio vedremo. Come mi rende napoletano? Il fatto di essere venuto in città da piccolo mi ha aiutato a capire subito quali siano i pregi e i difetti della città. A Napoli sto benissimo, la cosa che mi rende più napoletano è il fatto che mi piace mangiare, il mister magari non sarà contento, però a Napoli si mangia bene e quindi sono contento di far parte di questa squadra”.

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