Intervista del Corriere dello Sport ad Allan che ripercorre tappe importanti della sua esperienza in azzurro a partire da quello scudetto scippato: “Fu un grande dolore che ricompare ogni volta che ci penso. Giocavamo un calcio raffinato, come nessun’altra squadra sapeva fare. In genere, nel calcio, viene ricordato chi vince, invece, fateci caso, se si cerca un riferimento tecnico del recente passato, spesso si cita quel Napoli. Una sintonia unica, la squadra più bella”. Uno scudetto che fu indirizzato verso altri lidi da vicende extra sportive: “Accadde alla vigilia, davanti alla tv, nel momento in cui ci rendemmo conto che era finita, perché la Juventus, vincendo in casa dell’Inter, a quel punto aveva un calendario agevolissimo. Capimmo, in quella serata, quanto era difficile vincere il campionato in Italia, e fu sotto gli occhi di tutti. Noi ci trovammo senza energia, eravamo distrutti, quel risultato divenne per noi frustrazione”.
Il passaggio all’Everton ed il mancato saluto con ADL: “Scrissi un messaggio a De Laurentiis, per ringraziarlo dell’opportunità che mi aveva dato e per cinque anni, di vivere a Napoli, di far parte di un pezzo della Storia del club. Non portavo rancore per ciò che era successo, si stava chiudendo un ciclo e una relazione. Peccato non abbia mai ricevuto risposta”.
