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SPALLETTI IN CONFERENZA STAMPA: “PARTITA DIFFICILE, DOBBIAMO GIOCARE COME ABBIAMO SEMPRE FATTO”.

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Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match contro il Bologna:

Simeone ha portato 4 punti, avete Raspadori, è tornato Osimhen, come sarà la gestione? “La gestione è facile, si gioca in 11 e le rose vengono fatte di 25 calciatori. È importante in alcune posizioni avere queste risorse, se non avessimo avuto Raspadori e Simeone sarebbe stata dura vincere tutte queste gare, ora di volta in volta si valuterà e si terrà conto della forza dei calciatori. In questo momento ad esempio Zanoli non può fare Di Lorenzo, ma in altre situazioni c’è possibilità di cambiare perché magari si equivalgono per forza ed esperienza e se ne tiene conto senza fare troppi calcoli ma guardando l’atteggiamento corretto. Più voi siete in difficoltà nell’indovinare la formazione, ma loro sono una risorsa per me, se vedete tutti gli allenatori cambiano i 3 davanti tranne quelli che hanno più qualità di altri”.

Sulle insidie del match col Bologna? “Ogni gara è un viaggio verso l’ignoto, la bravura è renderlo prevedibile. Può sembrare faticoso ma c’è da riprendere la palla e riportarla in cima al campo, bisogna riprenderla ogni volta, questo se non lo fai ogni volta non sei stato nulla, il calcio funziona così, ogni volta devi ripartire e fare lo stesso anche se per qualcuno può essere insopportabile o faticoso, ma per la mia squadra sembra eccitante, si sente viva riportando lì la palla”.

Juan Jesus o Ostigard per sostituire Rrahmani? Sul centrocampo? “Noi abbiamo quattro calciatori forti nei giocatori centrali, nell’ultimo caso ho scelto così differentemente da quanto fatto a Cremona perché lì buttavano la palla in area e Ostigard è uno dei più forti che io abbia allenato sui colpi di testa, ma l’Ajax ha davanti uno piccolino e volevamo prenderli e si gioca a campo aperto e Kudus è velocissimo e Jesus ha velocità importante ed è più adatto a coprire quel campo. Sono caratteristiche, chi giocherà dipende dal tipo di partita, sono entrambi affidabili. In mezzo ci serve un po’ di forza e Ndombele ha queste caratteristiche qui, basta”.

Su Kim: “Lui all’inizio mi disse che era abituato a destra, il sinistro non è il suo piede, era preoccupato. È vero però che ha avuto una palla persa, ha rischiato una palla in cui è stato bravo Meret, però è così, lui quando gli ho detto che avrebbe giocato a destra ha detto ‘finalmente’ e tirato un sospiro”

Su Demme: “Sta benissimo, ha recuperato e meno male viste le cose che succedono, siamo contenti di averlo recuperato”.

Si può giocare meglio di così? “Sì, si può giocare pure meglio, qualcosa abbiamo sbagliato anche in questa gara, poi se si pensa che possiamo farlo siamo travolti dalla felicità di aver toccato il massimo, ottenuto grandi risultati ad oggi, ma se si guarda bene soprattutto in campionato sono tutte lì a pochi punti. È la classifica che ci tiene con i piedi per terra ed il fatto che c’è sempre qualcosa da migliorare. Poi non sappiamo dove si può arrivare, il nostro obiettivo è vincere le partite e questo ci dà autostima e tranquillità per la prossima partita, da qui dipende dove possiamo arrivare e capiremo col passare delle gare”.

Gli avversari hanno sempre motivazioni speciali: più eccitante questo o essere quelli da battere? Ogni gara una battaglia come Cremona? “Entrambe, noi facciamo il calcolo su noi stessi, ci chiediamo quanto siamo forti noi, non gli avversari, quello è stimolante. La ricerca di consapevolezza, coraggio, da esibire ad ogni partita e poi si vede se gli altri saranno all’altezza o superiori, ma valutiamo ciò che abbiamo noi”.

Ha riportato Napoli ad essere innamorata del Napoli. La rende felice? “Non ho l’attitudine alla felicità esternata, questo sicuramente. Poi il rivedere il Maradona festante era l’obiettivo da inizio anno e questo fa piacere. Il mio lavoro per dare gioia ai tifosi è stato realizzato però finisce lì, quando finisce la partita. Diventa un carico per doverlo rifare la volta successiva e le aspettative crescono sempre di più. Devi essere sempre bravo a vincere quasi sempre per dare emozioni sempre più forti. Da un lato ti rende felice dall’altro c’è la consapevolezza che devi aggiungere sempre qualcosa per vederli in festa come la sera precedente”.

Dal suo punto di vista qual è la qualità più importante del Napoli? “È questa voglia di contagiarsi dalla forza dei compagni, di mettere come delle rincorse per venire ad aiutare la linea difensiva. Ho visto delle robe bellissime nell’ultima partita. Sarebbe bello sentirsi così dentro quell’atteggiamento da non poterne fare a meno. Quella roba lì è quello che da veramente forza al gruppo. Ognuno vuole mettere qualcosa di più per contagiare quello dopo e così via”.

Sulle parole di Krol: “Per quelli della mia età è emozione pura. Ce lo ricordiamo con questo fisico, con questa presenza. Lui già faceva dello che si fa ora ai suoi tempi. Il lancio da bandierina a bandierina, queste palle trasverse per mettere l’attaccante dietro la linea difensiva. Basta vederlo per trasmettere emozioni”.

Su Zielinski: “Zielo l’anno scorso ha fatto un campionato sottolivello ed è il primo a riconoscerlo. Però poi c’è un pubblico ed una qualità di osservatori del calcio che dicono tutti la stessa cosa, che ha le qualità per essere un calciatore top. C’era solo da aspettare che non subisse più queste partite e quest’anno lo sta facendo. Quando c’è la mancanza di presunzione è facile andare a ritrovare il meglio delle potenzialità di qualcuno. Il problema è chi gioca sottolivello e poi ti guarda come se fosse il salvatore della patria”.

Come si pone dinanzi ai dubbi degli opinionisti? Su Simeone. “Allora funziona così. Voi andate dietro a quello che sentite dire. Quello che non dovete fare è confusione tra il mio carattere ed il mio atteggiamento. Il mio carattere è un altro. Continuano a dire che ‘tanto fa casino’. Questo brodino riscaldato viene da due situazioni che ho messo a posto. Il mio carattere è normalissimo. Io mi trovo perfettamente a mio agio. Poi se lei lo trova scomodo…. L’atteggiamento dipende da cosa mi dici ma non sono in quella maniera, è una risposta a quello che dicevo. Simeone è un grande dispiacere che ho avuto quello di non farlo giocare nell’ultima partita, se lo meritava. Il giorno dopo quando lo vedo allenare è un piacere. Per me è facile con persone con questa mentalità e disponibilità. Giovani? Si valuta volta per volta”.

È ipotizzabile uno schieramento tattico diverso? “Loro hanno una grandissima squadra. Anche se manca Arnautovic hanno alternative di livello come Barrow, che non dimentichiamoci che giocava nel Bayern. Poi se c’è Arnautovic può qualche volta stare fuori. Sono calciatori che sanno come fare. Sarà una partita con le sue compilazioni. C’è sempre da andare a prendere la palla e tenerla su. Se riusciremo a fare come abbiamo fatto spesso e come facciamo negli allenamenti. Sarà difficile ma ce la possiamo fare aldilà dei moduli. Ci saranno partite dove si giocherà con due attaccanti o col sottopunta. Proviamo a sfruttare tutte le qualità che abbiamo”.

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