Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match contro il Verona:
In questa settimana ha sentito che il vento soffia nella giusta direzione? “Tempo delle parole è finito. Valuteremo quanto sono servite in fondo a questo campionato. Quanto sono entrate dentro noi stessi. Domani sarà tutto molto più semplice, sarà una partita onesta. Saremo lì con le nostre responsabilità, il nostro talento ed i nostri timori. Vale molto, lo sappiamo, sarà un risultato onesto che ci dirà dove sono rivolti i nostri pensieri visto che una sconfitta può essere fatale. È tutto racchiuso in quello che vogliamo fare delle nostre vite calcistiche. In base al risultato di domani si dirà molto”.
La partita di domenica ti ha tolto qualche certezza dal punto di vista tattico? “No, la partita di domenica, che è un po’ una partita che ho rivisto più volte delle altre, ci trovo che il Milan, che lotterà per lo scudetto fino in fondo, è venuto cercando di non far giocare il Napoli più che vincere la partita. Siamo stati condizionati da questo gol e la reazione non è stata di quelle massime, ma è una cosa che si è ripetuta più volte durante la stagione, il non presidiare bene l’area sulle palle inattive. Fa parte delle qualità che abbiamo, siamo meno interessati allo sporco della partita e più orientati ad usare il veleno che abbiamo, che è la tecnica calcistica, la qualità. Nella partita di domani se non riusciremo a metterla sul nostro senso di costruzione di squadra bisognerà dimostrare di avere anche un corpo, dobbiamo essere disponibili ad andare a fare uno scontro anche fisiche. Il nostro avversario, che è allenato bene da Tudor, ha una qualità tattica, di squadra, di costruzione di gioco. Dobbiamo dimostrare di poterci battere anche con le armi che non abbiamo dentro le nostre caratteristiche”.
Ci sono alcuni giocatori che non sono al meglio. È arrivato il momento di dare un segnale più forte alla squadra? Osimhen e Mertens insieme può essere un segnale di cambiamento? “Si tenta di tener presente tutto. In questo momento abbiamo recuperato quasi tutta la rosa, anche se qualcosa ci succede sempre tipo Meret che ci vogliono far stare in credito con la fortuna, si può tentare di cambiare qualcosa. Quelli che erano infortunati hanno fatto una preparazione corretta per poter fare il maggior minutaggio in una partita. Quello che dice è corretto. Quando arrivo in fondo alla settimana ho sempre chiara la formazione che andrò a far giocare ma in questo caso mi porto un dubbio, uno solo, fino a domani. Sotto l’aspetto del gioco ormai mi avete trattato abbastanza bene durante questa annata, siete stati dal mio punto di vista abbastanza onesti. In fondo ci sarà un momento in cui si potrà andare più in fondo rispetto all’ambito della conferenza stampa. Se il mediano si alza di 5/6 metri, con l’uomo che lo marca, va a fare il centrocampista. Questi tre giocatori qui si ruotano facilmente. Ad esempio, Fabian ha fatto diversi gol giocando da mediano perché con lo scorrimento dell’azione va a finire come mezzala”.
Il Napoli verticale è compatibile col palleggio corto di Lobotka? “Bisogna fare entrambe le cose. Se ti aggrediscono per me è anche meglio anche se c’è qualche calciatore che non preferisce giocare col fiato sul collo. È una difficoltà che ti lascia spazi, se usi questa tattica qui bisogna essere più verticali. Se te la lasciano palleggiare, se ti lasciano la superiorità numerica nella tua metà campo c’è bisogno di palleggio. Sta tutto nel riuscire a dare un verso a questo modo di comportarsi e alla lettura dell’avversario”.
A Firenze il Verona ha subito lo sviluppo sulle fasce. È uno dei possibili sviluppi tattici? “Il Verona a Firenze mi è sembrato di aver meritato ampiamente il punto fatto. Naturalmente si vanno a vedere queste partite. La chiave di questa gara può essere tante cose. Sono diverse le situazioni che si possono andare a usare. Dobbiamo essere bravi a usare gli spazi che ci lasciano essendo una squadra che pressa continuamente, che da battaglia in ogni zona”.
Ogni volta che il Napoli si è trovato ad un bivio ha fallito. È una questione psicologica? “No, non siamo adatti a vivere di rimpianti. Quella partita lì un po’ te ne crea ma se si va dentro si vede che abbiamo pagato in un’azione che può darsi si conceda qualcosa come caratteristiche. Abbiamo preso troppi gol su delle mischie in area di rigore in questa stagione. Tutti devono fare i difensori in queste situazioni. Dispiace non aver portato a casa il risultato ma abbiamo quelle qualità lì e non vuol dire che abbiamo fallito. Dobbiamo saperle usare, se si porta la partita sulle non qualità soccombiamo”.
Sulla manovra offensiva: “A questa domanda non so rispondere, è troppo difficile per me. Il calcio è questo, ci sono momenti dove sei in 10 sotto la linea della palla ed altri dove siamo tutti al limite dell’area avversaria. Bisogna saper fare un po’ tutto, avere delle letture corrette del momento della partita. Qualche volta pecchiamo nel mettere la palla nello spazio dietro la linea difensiva”.