Quanto meno discutibile il comportamento dell’ASL Città di Torino che, appena ieri, dopo la positività di 8 membri del gruppo squadra, aveva messo in quarantena per 5 giorni l’intero gruppo granata bloccandone la trasferta a Bergamo e la successiva gara interna con la Fiorentina e stamane ha confermato che il Napoli può giocare e che i tre giocatori con doppia dose dovranno restare in quarantena. Un orientamento che contraddice quanto deciso dalla stessa ASL piemontese appena ieri. Un comportamento che, tra l’altro, induce i calciatori azzurri a violare le norme anti covid in tema di quadrante a e comportamenti da adottare per le persone che hanno avuto contatti stretti con positivi. Infatti, i giocatori con tre dosi, non devono osservare la quarantena ma sono obbligati ad indossare la mascherina per 10 giorni salvo incorrere nelle sanzioni penali previste che vanno dai 3 ai 18 mesi. In questo situazione, quindi, l’azienda sanitaria di Torino starebbe dicendo che i giocatori azzurri possono scendere in campo senza mascherina in barba alle norme anti covid, ignorando che nell’ordinamento penale esiste il reato di istigazione a delinquere. Come molti sapranno, l’istigazione a delinquere è un reato previsto dal Codice penale che si sostanzia nell’invito, rivolto al pubblico, a commettere altri reati o nell’esaltazione degli stessi. Si tratta di un delitto contro l’ordine pubblico che può commettere chiunque (non servono cioè qualifiche particolari) ed è volto a tutelare il regolare andamento del vivere civile e la tranquilla convivenza della collettività. Per completezza di seguito riportiamo l’articolo del codice penale che l’ASL Città di Torino violerebbe autorizzando il Napoli a scendere in campo.
L’articolo 414 del Codice penale disciplina l’istigazione a delinquere e punisce chiunque istighi pubblicamente taluno a commettere uno o più reati o ne faccia pubblicamente apologia (ossia “esaltazione”). In particolare:
per istigazione a delinquere si intende qualsiasi atto o fatto diretto a suscitare o a rafforzare l’altrui intento criminoso (di tanto parleremo meglio più avanti);
per apologia, invece, si intende l’esaltazione di un fatto o del suo autore al fine di spronare altri all’imitazione o anche solo per negare la ripugnanza del fatto o del suo autore.