Antonio Conte, allenatore del Napoli, è intervenuto ai microfoni Dazn al termine del match di questa sera contro la Roma:
Adesso se ti prendi una settimana di riposo non ti dirà niente nessuno. “In Inghilterra è una cosa usuale, me la davano di diritto! Ci sono 4 mesi in cui giochiamo sempre, era una cosa d’accordo con il club. Da ora in avanti la farò sempre, ho uno staff molto bravo, rimarrò a casa per una settimana come facevo in Inghilterra. Preparare una partita ogni 3 giorni è tanto, dare una boccata d’ossigeno a me ed alla mia famiglia fa tanto”.
Sulla prestazione: “Sicuramente venire a Roma e farlo con autorità come abbiamo fatto noi, difendendo correndo in avanti non era semplice. La Roma era davanti a noi in classifica, è un’ottima squadra. Sono contento, avevo chiesto ai ragazzi una gara di personalità e l’hanno fatto. Detto questo, viviamo un momento di grande difficoltà a livello di disponibilità die calciatori che durerà ancora per un po’. Non sono preoccupato però spero che i calciatori che ci sono adesso non accada qualcosa. Nelle defezioni, anche per tanto tempo, la squadra ha risposto alla grande. Abbiamo cambiato il sistema di gioco tornando a quello con cui sono arrivato a Napoli per una questione di numero di centrocampisti. McTominay mi dicevano che era sacrificato, secondo me quello è il ruolo suo, ma non potevamo fare diversamente. Dietro abbiamo Elmas che è un jolly e Vergara che è un ragazzo promettente del vivaio che dovrà giocare. Ho bisogno, nella eventuale defezione, di avere un’opzione. Abbiamo delle difficoltà e ci saranno per un bel po’ di tempo. I ragazzi stanno dimostrando di avere entusiasmo, voglia, determinazione, e non dobbiamo ami smarrirlo. Vogliamo difendere lo scudetto sperando che non accada qualcos’altro”.
Soluzioni geniali in momenti di necessità. Sul tweet di De Laurentiis: “Il presidente si riferiva a me? Sono veramente contento, per noi è un momento per noi da elmetto. Mantenerci con questo standard secondo me è qualcosa di incredibile. Però per un bel po’ dovremmo fare di necessità virtù. Dobbiamo andare avanti tutti uniti e compatti, abbiamo battuto l’Atalanta e il Qarabag e poi venire qui a Roma e vincere in maniera convincente… Abbiamo mandato un messaggio a noi stessi, se vogliamo possiamo”.
Il mestiere dell’allenatore è il più? “Più… È difficile trovare un aggettivo, sicuramente ad un amico non consiglio di fare l’allenatore, ad un nemico sì! È il più sconsigliato del mondo direi”.


















