Aurelio De Laurentiis rompe il silenzio in un’intervista esclusiva al Corriere della Sera, svelando retroscena sulla difficile trattativa per il rinnovo di Kvaratskhelia e sulla sua eventuale partenza. Il presidente del Napoli ammette che la cessione del talento georgiano al Paris Saint-Germain lo scorso gennaio non era una scelta voluta, ma praticamente obbligata.
“Dopo la straordinaria prima stagione di Kvara, abbiamo provato subito a rinnovargli il contratto, aumentando significativamente lo stipendio. Sapevamo che un ingaggio basso avrebbe attirato club pronti a offrire cifre esorbitanti. Ma il suo agente, Mamuka Jugeli, aveva altri piani: puntava a una commissione altissima da un altro club, oltre a uno stipendio da capogiro per il giocatore”, ha spiegato De Laurentiis.
Il presidente ha anche ricordato i tentativi del club di risolvere la questione in occasione dell’Europeo in Germania. “Io, Manna e Chiavelli siamo volati a Düsseldorf per chiudere la trattativa, ma Jugeli ha continuato a rimandare, sostenendo pretese economiche inesistenti legate a promesse non mantenute da Giuntoli. Una menzogna facilmente smascherata”. Nonostante un’offerta superiore ai 200 milioni di euro per il pacchetto Kvara-Osimhen, De Laurentiis rivela di aver resistito per rispetto a Conte: “Avevo promesso all’allenatore di trattenerlo e non me la sono sentita di cederlo subito”.