Conferenza stampa da quattro domande per Antonio Conte nel dopo gara. La prima, e non è uno scherzo, su Kvaratskhelia: “Possiamo solo augurare a Kvara e alla sua famiglia ogni bene possibile. Ha fatto la sua scelta, mi è dispiaciuto però sapere che gli agenti trattavano già da tempo col Psg. Questo mi è dispiaciuto, sinceramente, non l’ho trovato bello. A lui il meglio, è un bravo ragazzo comunque. Noi andiamo avanti, nessuno è indispensabile”.
La seconda domanda sul sogno dei tifosi cantato al fischio finale: “E’ dalla seconda partita che lo cantano – dice sorridendo – Non dobbiamo mai ammazzare l’entusiasmo che è linfa vitale per noi però dobbiamo tenere i piedi per terra, perché quello fatto fino adesso è straordinario. Abbiamo già fatto gli stessi punti dell’anno scorso, senza Osimben, Kvara e Zielinski e senza contare gli altri. Si sta sottovalutando un po’ cosa stiamo facendo, sembra tutto scontato. E’ bello vedere che nei momenti di difficoltà che stiamo avendo, con il mercato, con giocatori che vanno e vengono, e con gli infortuni, non cambia niente per noi. Questo per me è motivo di grande soddisfazione perché tutti sono coinvolti. Mi dispiace di non dare più minutaggio ad alcuni come Gilmour e Raspadori ed anche ad altri, ma abbiamo solo una competizione. Abbiamo già cambiato 4 giocatori rispetto a inizio gennaio. Dobbiamo continuare, restare umili, testa bassa e pedalare ma sicuramente oggi abbiamo battuto una grande squadra con giocatori forti e che l’anno scorso ci ha dato tanti punti di differenza. La Juve, come il Milan e l’Inter, è un top club, lì parti per vincere, ci sono poche chiacchiere e le porta via il vento”.
Sulla settima vittoria consecutiva, giunta proprio contro una squadra per lui speciale, Conte prosegue: “Tutte le partite sono speciali, perché vincere significa portare a casa tre punti e stasera abbiamo messo altro fieno in cascina per entrare in Europa dalla porta principale, obiettivo non scontato perché significa che un’altra big resterà fuori no, una tra Inter, Milan, Juventus ed Atalanta a meno che l’Italia non abbia 5 squadre. E’ motivo di grande soddisfazione aver battuto una grande squadra, forte e che si sta rinforzando anche sul mercato di gennaio. Questo ci dà autostima, ora abbiamo un’altra forte, la Roma fuori casa che è un altro duro ostacolo. Abbiamo vinto in modo giusto con l’Atalanta anche se ho sentito qualcuno che piangeva, questo ci deve dare soddisfazione ed oggi lo stesso. Mi dispiace che non vengono riconosciuti i meriti, brucia a qualcuno che facciamo bene o lo danno per scontato. Noi dobbiamo stare zitti. Sappiamo sempre che gli altri sono sempre più belli e profumati di noi dal punto di vista mediatico ma poi scopri che il Napoli è una squadra con la S maiuscola”.
Sul mercato dal quale non arrivano le integrazioni necessarie il tecnico azzurro conclude: “Tutti siamo bravi a dire cosa manca, potrei essere bravissimo a dire chi manca. Il mio ruolo di capo gruppo mi deve far pensare a chi ho in casa e a fare la differenza con chi ho a disposizione. Questo è il nostro motto. A dire manca questo sono bravi tutti. Sapevamo, il club sapeva benissimo che il mercato di gennaio sarebbe stato difficile. Vediamo cosa acccade, resto sereno perché so di avere un gruppo di ragazzi pronto a venire in guerra sportiva con me e lo ribadisco. L’intensità di oggi, unita alla qualità messa, è da partita europea, ritmi altissimi e pressione a tutto campo prendendosi grossi rischi. Abbiamo preso dei rischi e qualcuno dice ancora che giochiamo difesa bassa e contropiede. Forse non vede le nostre partite. Anche qualche guru eh… Difesa bassa noi? A me sembra di sognare”.