L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si è soffermata su Billy Gilmour, il centrocampista del Napoli, e sulla possibilità di vederlo in campo dal primo minuto contro l’Empoli. Il momento è arrivato. Non nel modo in cui si pensava e soprattutto si sperava, ma tant’è. Billy Gilmour scalda i motori: domenica a Empoli toccherà a lui dirigere l’orchestra azzurra. Stanislav Lobotka è rientrato ieri in Italia e oggi si sottoporrà agli esami strumentali per valutare l’entità del danno ai flessori e i tempi di recupero, ma sembra piuttosto scontata la sua assenza in Toscana. E, allora, musica maestro, che Gilmour è pronto a suonare il suo ritmo.
Il Napoli ha voglia di tornare a cantare anche in trasferta, dove quest’anno il bilancio è di assoluta parità: sconfitta a Verona, vittoria a Cagliari e pareggio contro la Juventus. A Torino è nato il Napoli di Antonio Conte con la difesa a 4, con McTominay incursore e Lobotka in regia. Ora toccherà a Billy ereditare le chiavi del gioco e dimostrarsi valore aggiunto di una rosa da grandi ambizioni.
Conte da tempo pensava di lanciare Billy nell’undici titolare, per la qualità e l’intensità dimostrata negli allenamenti. «Ho spinto per avere Gilmour perché è intelligente, vede subito la giocata. Mi sta mettendo in difficoltà nelle scelte» aveva detto Conte. Finora, Antonio gli ha dato soltanto una chance dal 1’ in Coppa Italia accanto a Lobo, e l’esperimento del doppio play era stato ampiamente promosso. Aggressivo e tecnico come piace a Conte, Gilmour è cresciuto nelle giovanili del Chelsea seguendo i consigli di Lampard, e poi ha vinto il campionato d’Europa nel 2020-21. Non è tipo che trema davanti alle responsabilità. Centrocampista moderno, Billy ha fretta di migliorare il suo italiano anche per «rispetto al gruppo». «Le mie aspettative a Napoli sono state superate. Sto amando ogni momento in questa mia nuova esperienza», ha raccontato Billy. La sua scalata partirà da Empoli e l’obiettivo è quello di sempre: mai porsi limiti.