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NAPOLI, CONTE SI PRESENTA: “SCELGO IO CHI RESTA, KVARATSKHELIA RIMANE. VOGLIO UNA SQUADRA INCAZZATA”

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Napoli è in fermento in attesa della presentazione ufficiale di Antonio Conte come nuovo allenatore della squadra azzurra. Gli appassionati del club partenopeo si sono radunati in gran numero davanti al Palazzo Reale, dove si è tenuta la conferenza stampa, per dare il benvenuto al tecnico leccese con canti e cori che risuonano nell’aria partenopea.

Conte, visibilmente emozionato, ha esordito con parole cariche di determinazione: “Questa è la prima volta che vengo presentato in tal modo, nonostante diversi anni di carriera nel calcio. Ringrazio Napoli perché di solito sono io a dare prima qualcosa alle società che mi chiamano, stavolta è successo il contrario, allora non vedo l’ora di restituire ai napoletani ciò che mi stanno regalando in questi giorni”.
“Posso promettere serietà, una parola spesso sottovalutata. Darò tutto, voglio trasmettere la mia cultura a livello lavorativo e le mie idee calcistiche. Voglio rendere orgogliosi i tifosi che si dovranno riconoscere nella squadra e nei calciatori. Nel calcio ci sono vittoria e sconfitta ma non si può non dare il massimo. Daremo tutti il massimo, anzi daremo più del massimo”.

“È una piazza importante, passionale. Lo rimarrà sempre. Quello che dovremo fare io e il mio staff è alimentare questa passione, che è una responsabilità. Qui c’è un grande fuoco, vogliamo farlo diventare ancora più alto”.

“Avremo una faccia incazzata, soprattutto dopo l’annata appena conclusa. Ho scelto Napoli per il progetto, ho firmato un contratto triennale, si ripercorrerà una strada intrapresa già in passato, ricercare nel più breve tempo possibile il Napoli una realtà alternativa – credibile – alle solite note. In questi 14 anni ci sono state annate memorabili, comprensive di uno scudetto. Ci vorrà un po’ di pazienza. Io sono del pensiero che chi ha tempo non aspetti tempo, voglio – ripeto – un Napoli alternativo alle solite vincitrici dello scudetto. Non vediamo l’ora di iniziare. Ho avuto proposte anche interessanti dall’estero, ma c’era una promessa fatta al presidente e abbiamo trovato una giusta quadra su come affrontare la stagione e costruire fondamenta solide nel tempo”.

“Cercheremo di fare le cose migliori, puntando su calciatori che migliorino la rosa, al di là della loro provenienza”.

“Sono un uomo del sud e so cosa significa viverci, è come un ritorno a casa. Questo è un onore e una grandissima soddisfazione arrivare nella squadra che rappresenta più di tutte il sud.”

“Chi ha tempo non aspetti tempo. Io partirei già domani a fare battaglia, però bisogna essere realisti. La cosa su cui riflettere è che un anno fa il Napoli ha chiuso a 40 punti da chi ha vinto lo scudetto, al decimo posto e fuori dalle coppe. Non bisogna pensare che cambiando allenatore tutto torna come prima. Non possiamo competere con le solite note riguardo al monte ingaggi e agli investimenti, però possiamo farlo sul piano del lavoro e del sacrificio. In napoletano si direbbe amma faticà, su questo non ci deve battere nessuno. Come sapete io non ho molta pazienza di fare il comprimario. Amma faticà è la verità assoluta”.

Su chi resta e chi va via: “Li stiamo gestendo insieme al club nel migliore dei modi. Io sono stato molto chiaro col presidente, prima ancora di parlare di aspetti economici e contrattuali ho voluto una rassicurazione: che avrei deciso io chi sarebbe rimasto e chi invece poteva prendere altre strade. Sono stato categorico, perché se parliamo di ricostruzione mai poi diamo via i giocatori migliori diventa un controsenso. Ho trovato condivisione al 200% su questo aspetto da parte del club, ho chiamato tutti i ragazzi, ho sentito anche cosa volevano dirmi, se ci sono problemi vanno risolti, perché la decisione è sempre mia. Chi fa parte del mio progetto resta a Napoli, questo dev’essere chiaro a tutti. Qui non c’è nessuna confusione, c’è chiarezza di idee”.

L’intervento di ADL sui “casi” Di Lorenzo e Kvaratskhelia: “Ringrazio Monica Scozzafava per la sua signorilità nel non menzionare i due casi limite che si sono avvicendati nei giorni scorsi. Posso capire che Di Lorenzo si sia sentito abbandonato, impossibile abbandonare una persona come lui, del suo livello. Spero che con l’Europeo si ricarichi, dopo il fortunoso pareggio dell’altra sera magari c’è la stessa serenità. Kvara? Abbiamo un contratto, ci siederemo, gli faremo una proposta di cambiamento contrattuale e non vedo problemi per lui. Poi si può dire di tutto, si possono fare offerte ai giocatori contro la legge senza avvertire il club, visto che in quel club c’è anche chi fa il presidente dell’Eca (il riferimento è al Psg, ndr). Io cerco sempre di essere corretto”.

Riparte Conte: “Faccio una chiosa sull’intervento del presidente. Di Lorenzo e Kvara sono uomini di grande livello. Sapendo che ho a che fare con uomini soprattutto, nonché calciatori top, dobbiamo fare leva sulla voglia di rivalsa di tutti. Ho opposto un veto assoluto sulle partenze dei big, su Osimhen ci sono degli accordi, è una situazione diversa rispetto agli altri. Se mi chiedete del calciatore stiamo parlando di un livello altissimo, poi dovrò solo assistere all’andamento degli scenari possibili.”

“Meret e Caprile? L’ossatura di una squadra comprende anche il difensore. Meret è il nostro portiere, gode della massima fiducia da parte mia, sa quali sono oggi le mie richieste personali nei suoi confronti; è un portiere dalle grandi capacità. Al tempo stesso sta arrivando anche Caprile, lo stavo seguendo, sta facendo un percorso importante, arriverà a Dimaro. Possiamo contare su due portieri che possono fare le fortune del Napoli per tanti anni”.

“Le affinità con le mie esperienze precedenti in panchina? L’unica realtà affine è il Chelsea. Sinceramente penso sia stato fatto qualcosa di incredibile in quell’annata in Premier. Erano arrivati decimi e vincemmo poi la Premier con tutte quelle super potenze che ci sono lì. Quello che io non posso promettere è sicuramente la vittoria finale, perché vince solo una, ma inizieremo un percorso per essere competitivi per la vittoria, questo sì, lo posso assicurare. Testa bassa e pedalare, parlare poco, fare fatti, c’è poco da fare proclami. Sono uomo del fare, non vendo aria fritta. Ho poca pazienza, credo sia la mia forza, zitti e recuperare ciò che abbiamo perso l’anno scorso.”

“La maggior parte della rosa verrà confermata, perché io considero i giocatori validi. Faremo solo le cose che ci porteranno benefici e che ci aiuteranno a migliorare. Il mio pregio è che riesco spesso a migliorare i calciatori, spero di riuscire a farlo. Il mercato poi è aperto fino a fine agosto… Lukaku? Romelu è come Osimhen, un centravanti eccellente, naturale che è sempre meglio averli dalla nostra parte i giocatori migliori”.

“Buongiorno a Napoli? I numeri non dicono sempre la verità, ma a volte fanno riflettere: l’anno scorso il Napoli ha preso 48 gol ed è stata la decima difesa del campionato. Il dato sconcertante è che ha subito la maggior parte dei gol in casa (27), bisogna assolutamente ritrovare un equilibrio. Non ho mai visto squadre qualificarsi per la Champions prendendo tutti questi gol. Servono fare delle riflessioni, anche se i gol subiti non dipendono solo da difensori e portiere. Vogliamo portare dei correttivi in questo senso. Girano tanti nomi, cercheremo di trovare il profilo migliore rispettando i nostri parametri”.

Sul passato: “l passato è passato, ma ogni tanto bisognerà attingere da quel passato. Dobbiamo portarci dentro il dolore della passata stagione, ci aiuterà a fare quel qualcosa in più. Le caratteristiche dei calciatori fanno la differenza, io credo che l’allenatore bravo è quello che mette i giocatori in grado di esaltarsi. Non metterò mai le mie idee davanti alle loro caratteristiche. Saremo molto duttili, anche se lo saprò solo quando li avrò sotto mano. Giusto dimenticare il passato, ma quel dolore di quanto fatto lo scorso anno ce lo dobbiamo portare dentro. Ci servirà. Mi piace lavorare il giusto, il pallone è diventato molto più utilizzato, quando ero io calciatore lavoravamo tre volte di più. A volte la fatica bisogna farla, attraverso la fatica conosci te stesso, lo stress e la difficoltà. Sono stato allenato da un figlio di Napoli che non c’è più, il professor Ventrone, e mi piace ricordarlo”.

Kvaratskhelia rimane?: “Si, sono abbastanza categorico. Non è un capriccio volerlo trattenere. Un giocatore raro, che sa giocare in fascia e all’interno del campo, quello che faremo con lui sarà esaltare le sue caratteristiche, Kvara deve restare libero ed essere assecondato. Senza dimenticare Politano, Ngonge, Lindstrom… L’idea tattica è molto chiara, la costruzione, il modo di attaccare sarà molto simile contro ogni avversario, cambierà solo il canale tattico”.

“Ora non è il momento di parlare, potrei dire tante di quelle fesserie che ci tornerebbero in faccia in un battibaleno. Ora è il momento del fare, ripeto. Dal primo all’ultimo rappresentante del club. Ha dato fastidio a me, da esterno, ciò che è successo al Napoli lo scorso anno, ci sarà sentimento di rivalsa. Ribadisco il concetto espresso a Trento qualche mese fa, non sono qui per fare la statuina del presepe. Sono in forte debito nei confronti dei napoletani”.

“Cosa prometto a De Laurentiis? Io ho fatto una conferenza di promesse. Il primo tifoso del Napoli è proprio il presidente, dato che in prima persona risponde di tutto ciò che succede intorno al mondo azzurro. Io gli prometto di dirgli sempre ciò che penso, lui sa benissimo come sono e apprezza la mia spontaneità e l’essere diretto. Sono uno di sostanza”.

Sugli scontenti e sul veto: “Io mi auguro che possa cambiare in questo percorso è che il Napoli non venga visto come squadra di passaggio, ma come una meta! Altrimenti continuiamo a fare solo discorsi. Il calciatore deve venire a Napoli sapendo che ogni anno si lotta per qualcosa di importante. Si deve sentire partecipe. Se ogni anno vengono i mal di pancia non va bene. Se non è contento sta con me, ogni giorno. Gli racconto due cose, sta con me a fare l’allenatore. Io non accetto che ci sia qualcuno non contento. Se qualcuno non è contento sta in panchina seduto accanto a me”.

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