Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha preso una decisione radicale riguardo alle interviste ai microfoni di DAZN. I tesserati del club non rilasceranno più interviste al servizio di streaming. Ma qual è il motivo dietro questa mossa?
La controversia riguarda l’orario della partita contro l’Atalanta. De Laurentiis è convinto che sia stato DAZN a insistere per far giocare la sfida alle 12:30 del sabato 30 marzo, vigilia di Pasqua. Il presidente del Napoli avrebbe preferito spostare l’incontro almeno al lunedì successivo, per consentire al tecnico Calzona più tempo per preparare la squadra. Questa richiesta deriverebbe dal fatto che Calzona, oltre ad allenare il Napoli, ricopre il ruolo di commissario tecnico della Slovacchia. Dopo la partita contro l’Inter del 17 marzo, Calzona dovrà lasciare la squadra per preparare la nazionale slovacca, impegnata in due partite cruciali il 23 contro l’Austria e il 26 contro la Norvegia. Con la partita in Norvegia che si disputerà alle 19, diventa impossibile per Gattuso tornare per il 27 marzo, lasciandolo con soli due giorni per preparare il match contro l’Atalanta.
De Laurentiis è profondamente insoddisfatto di questa situazione, benché il problema non risieda solo nelle imposizioni televisive, ma piuttosto nel caotico calendario della Serie A (e in particolare dell’Atalanta) che non offre alcun margine di manovra. La decisione di boicottare le interviste con DAZN sembra essere il primo passo di una protesta più ampia contro le difficoltà organizzative del campionato italiano
In termini di sanzioni, il Napoli rischia:
Dopo due mancate interviste, anche non consecutive, un richiamo ufficiale.
Dalla terza mancata intervista, anche non consecutiva, una sanzione fissa di € 10.000.
Dalla quarta mancata intervista, a seguire e anche non consecutiva, una sanzione raddoppiata per ogni successiva ed eventuale mancata intervista